Da circa un trentennio in Italia, e più in generale in Europa, il Falco pellegrino sta attraversando una fase di forte crescita demografica. Particolarmente interessante è il progressivo processo di inurbamento della specie che ha impreziosito con la sua presenza l’avifauna di molte città italiane, tra cui non poteva mancare la Capitale. Il Falco pellegrino, dalle scogliere marine sferzate dal maestrale dove dava la caccia agli uccelli migratori, si è spostato in città.
Oggi osserva il suo territorio, magari appostato sul crocefisso di una chiesa barocca o dalla torre di una rovina imperiale, mentre, sotto di lui, folle di romani indaffarati e di turisti ne ignorano la vigile presenza.
Il rapace è il protagonista assoluto di questo volume di Fulco Pignatti e Lorenzo Sestieri, che hanno avuto la pazienza di realizzarlo, nella confusione di una grande metropoli, incontrando persone ignare dell’esistenza dei falchi, chiedendo loro di “prestargli” per un po’ una finestra, un cortile, un tetto da dove poter scattare le fotografie più belle. Così i due autori, sono riusciti a immortalare il falco “cittadino” e le sue manovre aeree, i suoi corteggiamenti e le sue cacce, le sue cure parentali e i suoi litigi con i gabbiani, nel cielo della città più bella del mondo.
Roma da sempre è la città dei pellegrini, anche quelli con le ali, si è dimostrata anche per loro accogliente e ricca di cibo. Che siano colombi o storni, rondoni o verdi pappagalli, per il falco pellegrino non fa molta differenza. A Roma, molti metri sopra le nostre teste, si vive decisamente bene.
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