L'IDENTIFICAZIONE
Gli ultrà sono stati identificati tramite il nuovo impianto di videocamere dello stadio, che ha incrociato le postazioni assegnate ai tifosi dal biglietto o dall'abbonamento con quelle effettivamente occupate durante il match. La sanzione prevista oscilla tra i 100 e i 500 euro, con la misura ridotta (per chi paga entro 60 giorni) fissata a quota 167 euro. Dopo avere saldato la multa, i tifosi dovranno presentarsi negli uffici della Questura o nei commissariati di zona con la ricevuta «per l'attestazione dell'avvenuto pagamento», si legge nei verbali.
Le sanzioni comminate agli ultrà fanno capire che la Questura ha scelto la linea dura, dopo l'introduzione delle nuove norme per la sicurezza sugli spalti, progettate dal questore Nicolò D'Angelo e approvate dal prefetto Franco Gabrielli.
Il nuovo regolamento, che taglia in due le Curve (con una sforbiciata di circa mille posti tra Nord e Sud) e che ha previsto l'innalzamento delle barriere che dividono il settore degli ultrà con quello dei Distinti, per evitare scavalcamenti pericolosi, ha subito incontrato la levata di scudi della frangia più estrema della tifoseria giallorossa.
Proprio durante Roma-Juve, la curva romanista ha deciso di presentarsi sugli spalti voltando le spalle al campo per protestare contro il piano di Questura e Prefettura, che vieta anche di arrampicarsi sulle transenne per lanciare i cori e di appendere qualsiasi tipo di vessillo alle balaustre.
I DASPO
La Questura però non arretra di un millimetro dalla linea della legalità. Il primo segnale era stato l'invio di 70 Daspo che hanno decimato il gruppo trainante della Sud. Ora, a distanza di una settimana dalla partita, sono partite le multe a 42 ultrà. Per ribadire che non si abbassa la guardia contro chi non rispetta le regole.
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