Roma, Giubileo, ipotesi commissario: è scontro. Marino: «Non sarà solita festa poltrone»

Roma, Giubileo, ipotesi commissario: è scontro. Marino: «Non sarà solita festa poltrone»
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Domenica 15 Marzo 2015, 20:49 - Ultimo aggiornamento: 20:54
Commissario sì. Commissario no. A due giorni dall'annuncio di Papa Francesco sul Giubileo della Misericordia a tenere banco è il caso commissario straordinario. Un'ipotesi, quella di affidare poteri speciali per l'organizzazione dell'Anno Santo, su cui dovrà esprimersi Palazzo Chigi.



C'è chi, nel Pd, vede di buon occhio un ritorno di Francesco Rutelli ma l'ex sindaco ha già fatto sapere di non essere disponibile a ricoprire l'incarico. E chi, invece, come il presidente del Pd Matteo Orfini non è proprio interessato a discuterne: «Questo è il meglio che riusciamo a fare?» twitta. Mentre Ignazio Marino, che in Campidoglio ha già messo al lavoro un pool di assessori, chiosa: «Questo è il Giubileo della misericordia, non della Cuccagna e delle poltrone».



E dal Campidoglio si avverte che se un commissario al Giubileo dovrà esserci sarà il sindaco, così come fu per Rutelli nel 2000. E comunque «valuterà il tutto con il governo nazionale».



Acqua agitate quindi nel Pd, e non solo, in vista dell'Anno Santo straordinario. «Giubileo? Da Comune Roma vecchia politica: si parte dalle cifre ma non dai progetti», scrive il deputato dem Michele Anzaldi, rutelliano della prima ora, che già nei giorni scorsi, insieme alla collega Lorenza Bonaccorsi, renziana di ferro e presidente del Pd Lazio, aveva sottolineato come «Roma nelle condizioni attuali non è pronta» per il grande evento, invocando la creazione di una «cabina di regia» il più possibile ampia.



E a dare consigli al sindaco anche il capogruppo democrat in Campidoglio: «Gli direi di chiedere a chi questa esperienza l'ha già vissuta di darci una mano - dice Fabrizio Panecaldo - Faccio riferimento a Francesco Rutelli come anche a Walter Tocci». Ed aggiunge: «Abbiamo tempi brevi e serve l'aiuto di tutti». Ma Matteo Orfini, presidente del Pd, cinguetta: «Il Papa indice il Giubileo straordinario della misericordia e il meglio che riusciamo a fare è discutere di chi fa il commissario? Anche no».



Il segretario nazionale de La Destra Francesco Storace ironizza: «Sul Giubileo, il Pd litiga per il Commissario. L'hanno scambiato per la festa dell'Unità». E se nel 'totonomine commissariò impazza il nome di Francesco Rutelli, l'ex sindaco, con alle spalle l'esperienza dell'organizzazione del Giubileo del 2000, oggi annuncia: «Non sono disponibile perchè non ho incarichi pubblici e non voglio averli. Sono pronto a dare una mano come volontario al servizio della mia città».



Anche se di fronte ad una eventuale 'chiamatà del governo le carte sul tavolo potrebbero cambiare. Intanto, si lavora per far trovare Roma pronta all' appuntamento religioso che comincerà il prossimo 8 dicembre. Il ministro dell'Interno Angelino Alfano assicura che anche se l'annuncio del Papa non era previsto «Roma, sotto l'aspetto della sicurezza, sarà certamente pronta».



E già dalla prossima settimana, annuncia, inizierà ad «operare una cabina di regia presso il Viminale e saranno costituti gruppi di lavoro ad hoc». Ignazio Marino, invece, sarà a capo di un 'pool' composto da alcuni suoi assessori, quelli ovviamente più coinvolti nell'organizzazione dell'evento, che si interfaccerà poi con Palazzo Chigi, Vaticano e Regione Lazio nei vari tavoli interistituzionali.



A far parte del 'pool Giubileò gli assessori Guido Improta (Trasporti), Giovanni Caudo (Urbanistica), Maurizio Pucci (Lavori Pubblici) 'veteranò del Giubileo 2000 e infine Alessandra Cattoi, 'braccio destrò del chirurgo dem nonchè assessore con delega ai Grandi Eventi. E anche oggi il sindaco è stato al lavoro per mettere a punto la macchina organizzativa della Capitale. Sulla questione degli extracosti ancora nessuna richiesta ufficiale al governo Renzi è partita dal Colle capitolino.



«Non abbiamo chiesto soldi al governo senza prima fare un piano - sottolinea Marino - Sarebbe assurdo farlo senza prima avere un progetto definito».
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