Le Monde sui gabbiani di Roma: «Con Malagrotta chiusa saranno un pericolo». Le colombe del Papa le prime vittime

Le Monde sui gabbiani di Roma: «Con Malagrotta chiusa saranno un pericolo». Le colombe del Papa le prime vittime
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Sabato 1 Febbraio 2014, 16:39 - Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 09:18

L'invasione dei gabbiani romani ha fatto il giro del mondo e dopo l'attacco alla colomba di Papa Francesco, il caso approdato perfino sulle pagine di Le Monde.

Il noto quotidiano francese ha scritto un articolo, rivolto in particolare ai turisti desiderosi di vedere la città eterna. «E la cifra può ancora aumentare - continua l'articolo - La chiusura della discarica di Malagrotta, la più grande d'Europa, ai confini di Roma, potrebbe spingere altri esemplari a spostarsi in città».

E alla domanda «Come impedirglielo?» 'Le Mondè risponde: «Si dovrà, come per gli stormi che transitano a milioni in autunno, diffondere gli ultrasuoni oppure, altra soluzione, la sterilizzazione. Ma la specie è protetta». «Un regolamento di conti» che per il quotidiano francese «non poteva certo restare impunito e i gabbiani devono rispondere delle loro azioni». Così «mercoledì numerosi eletti hanno chiesto alla commissione affari sociali della Camera di ascoltare al più presto le autorità veterinarie e avviare un'inchiesta sui rischi che i gabbiani possono causare nelle zone abitate. E non si tratta solo di difendere le colombe. «Non si tratta di impedire al Papa di lanciare le colombe, - afferma Michele Anzaldi, parlamentare del Pd - ma questo volatile aggredito dimostra che a Roma esiste un problema gabbiani».

Ma «Le Monde» non risparmia l'ironia sulla burocrazia italiana: «Vista la lentezza dell'amministrazione italiana, c'è da scommettere che il numero di gabbiani sarà decuplicato per quando i testi amministrativi saranno cambiati. E poi, Papa Francesco sarebbe d'accordo?» «Insomma, - concludono dalle pagine del noto giornale - i gabbiani che regnano incontrastati nel cielo di Roma hanno davanti a loro giornate felici. Pensate a portarvi del pane!».

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