L'INSOSPETTABILE
Commerciante, quarantenne, sposato, più figli. Un insospettabile. Quando gli agenti del commissariato di Monteverde hanno scoperto la storia di Anna (il nome è di fantasia) stentavano a crederci. A settembre, si era presentato un ragazzo nigeriano scosso e preoccupato. «Sono stato avvicinato da un uomo - aveva raccontato - Mi ha proposto un rapporto con la figlia minorenne. Offre venti euro. Fermatelo». E così è andata. Anzi lui stesso ha fatto da esca facendo arrestare l'orco e guadagnandosi il permesso di soggiorno per motivi umanitari. Il papà mostro, però, non vuole sentirsi giudicato tale. «Avrò sbagliato - ha detto sotto interrogatorio - ma volevo solo aiutare mia figlia. Pensavo che se avesse avuto intimità sarebbe stata meno soggetta a crisi». Una terapia, insomma la sua, coordinata e filmata, con tanto di resistenze della vittima. «Ho registrato solo perché il primo che ha avuto intimità con lei mi ha poi ricattato», ha spiegato ancora, «Quindi volevo anch'io un'arma di risposta. I video, però, non li ho mai, mai, fatti circolare». «E la mia bambina poi - ha aggiunto - non l'ho mai sfiorata. Questo non voglio che si dica», si è poi sfogato pure coi difensori, gli avvocati Giuseppe Migliore e Rosario Tarantola. Almeno sei uomini, per lo più di nazionalità nigeriana e zambiana, sono stati ingaggiati con una mancia per compiere gli abusi. Due saranno processati insieme all'uomo. In un sms uno degli stupratori scrive: «Non fa nulla per i soldi. Lo faccio per aiutare tua figlia». Solo follia? Il pm Elena Neri è di tutt'altro avviso. Tutto voluto, tutto crudele. Anzi il papà avrebbe partecipato attivamente, dando persino disposizioni. La ragazzina, assistita nel passaggio giudiziario dall'avvocato Teresa Manente di Differenza Donna, è rimasta affidata alla madre, ignara.
© RIPRODUZIONE RISERVATA