Guerriglia a Roma, danni alla Barcaccia: il restauro costato 200 mila euro

Guerriglia a Roma, danni alla Barcaccia: il restauro costato 200 mila euro
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Giovedì 19 Febbraio 2015, 17:48 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 09:06
È stata riconsegnata solo qualche mese fa, bianca e pulita, dopo un anno di restauri costati circa 200mila euro, la Barcaccia, capolavoro seicentesco di Pietro Bernini, presa d'assalto e danneggiata dai tifosi olandesi del Feyenoord.





Il gioiello, che si trova ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti, impreziosisce piazza di Spagna. Dopo gli scontri che hanno messo a ferro e fuoco la città la fontana è stata invasa dai rifiuti, decine le bottiglie di vetro, i palloncini, le buste di plastica.

Indignati i commenti dei turisti e dei residenti dopo gli incidenti. «Il loro paese -dice un residente che lavora a pochi metri dalla piazza- deve farsi carico dei

danni che questi incivili hanno arrecato alla città. Non è possibile devastare così il centro della città. La Fontana era stata restaurata solo qualche mese fa».



I danni «È probabile che una parte del bordo del tripode centrale abbia subito qualche scheggiatura. Qualche danno c'è sicuramente ma dobbiamo attendere le verifiche definitive». Così il sovrintendente comunale ai beni culturali di Roma Capitale, Claudio Parisi Presicce, giunto a piazza di Spagna per verificare i danni riportati dalla fontana della Barcaccia dopo il passaggio dei tifosi del Feyenoord. «Stiamo aspettando lo svuotamento dall'acqua - ha spiegato per poter fare una perlustrazione accurata prima di accertare l'effettiva entità dei danni».



La Barcaccia deve il suo nome, secondo una versione popolare molto accreditata, alla presenza sulla piazza di una barca in secca portata fin lì dalla piena del Tevere del 1598. L'opera fu commissionata nel 1627 da papa Urbano VIII Barberini, che la volle ai piedi della scarpata su cui sorgeva la chiesa della Trinità dei Monti, quando ancora la celebre scalinata non era stata eretta. Alla sua costruzione non si esclude abbia partecipato anche il figlio di Pietro, Gian Lorenzo Bernini. L'opera, infatti, potrebbe essere stata ultimata da quest'ultimo dopo la morte del padre nel 1629.



La fontana è composta da una vasca a forma di imbarcazione che raccoglie l'acqua che fuoriesce da due grandi soli - collocati internamente allo scafo a prua e a poppa - e quella che zampilla da un piccolo catino centrale.
L'acqua straripante dai fianchi della barca, aperti in modo da offrire l'impressione che stia affondando, viene raccolta da un bacino sottostante nel quale confluiscono anche i getti provenienti da bocche di finte cannoniere poste all'esterno della prua e della poppa, ai lati dei grandi stemmi papali caratterizzati dalle api, simbolo della famiglia Barberini.