Roma, fango e degrado: le piste ciclabili diventano impossibili

Roma, fango e degrado: le piste ciclabili diventano impossibili
di Laura Bogliolo
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Domenica 26 Agosto 2018, 13:27
Fango pietrificato lungo le banchine del Tevere, da ponte Testaccio fino al Ponte della Scienza. Il cimitero dei frigoriferi trasloca da Tor Bella Monaca alla Togliatti e fiorisce ai lati della “presunta” pista ciclabile, una delle tante dorsali abbandonate, diventata ormai una discarica a cielo aperto a uso dei nomadi che bivaccano nella zona. Sporcizia e foglie su via della Magliana dove ieri sul gruppo Facebook “Comitato Municipio Roma XI” si chiedeva un intervento urgente ad Ama, mentre i tecnici del Comune definiscono la pista nella zona pericolosa per i numerosi passi carrabili presenti.

Il Dipartimento Sviluppo Infrastrutture del Comune, quello dell’Ambiente, l’Ama, i 15 Municipi: le competenze relative alla pulizia e alla manutenzione delle piste sono ingarbugliate e si traducono spesso in un rimpallo di responsabilità perché non è chiaro chi debba intervenire. Il tema è stato affrontato anche nell’ultima Commissione sulle piste ciclabili di qualche settimana fa. Sul Lungotevere i ciclisti denunciano il terriccio e il fango che si accumulano a ridosso di lungotevere Gassman e degli Artigiani impedendo di godere di quella che potrebbe essere la pista più suggestiva della Capitale.

Durante i lavori della Commissione, Ama ha chiarito che «gli interventi sul limo devono essere fatti in modalità extra Tari». Tradotto: la rimozione del fango non rientra nel contratto di servizio e può essere effettuata solo dopo un accordo extra con il Comune.

Ama interviene solo sulla parte pavimentata della banchina del Tevere, ossia tra Ponte Testaccio a Ponte Risorgimento. «Ma anche la banchina su Ponte Marconi è asfaltata, e allora perché non intervengono? - chiede Fausto Bonafaccia, presidente di BiciRoma - non capiamo proprio perché non si riescano a tenere in uno stato decente le piste ciclabili, ci sono ancora enormi difficoltà su via della Moschea, sulla ciclabile Aniene e anche lungo viale delle Belle Arti». Per la manutenzione uno dei problemi è la ricerca di un attore unico che gestisca tutte le piste e contribuisca così a snellire le procedure. Durante la Commissione è emersa anche un’altra criticità: nel contratto di servizio di Ama non è allegata la mappa aggiornata delle ciclabili.

Dal Centro alle periferie.
Da tempo si aspetta ad esempio la pista ciclabile Torraccia-Casal Monastero, a Est invece c’è nel cassetto ancora l’Asse degli Acquedotti. «Collegherebbe Ciampino con San Giovanni, l’8 settembre organizziamo un tour gratuito» dice Dario Piermarini, presidente di Settimo Biciclettari che denuncia l’abbandono delle piste sulla Togliatti e su via Anagnina. Erba alta e secca poi nel Parco Ciclopedonale della Balduina. I PERICOLI Sulla Magliana vengono segnalati pericoli dai ciclisti, ma anche dai tecnici del Simu che erano presenti ai lavori della Commissione: la pista è continuamente interrotta da passi carrabili senza che ci sia una segnaletica apposita per avvertire del pericolo.
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