Acer: «A Roma emergenza abitativa per 57mila famiglie»

Acer: «A Roma emergenza abitativa per 57mila famiglie»
3 Minuti di Lettura
Lunedì 19 Novembre 2018, 13:01 - Ultimo aggiornamento: 17:31

«L'emergenza abitativa soltanto nel Comune di Roma riguarda 57mila famiglie, pari a 200mila persone. Numeri allarmanti con un incremento esponenziale degli sfratti per morosità, la nascita di alloggi di fortuna, baraccopoli, occupazioni abusive, allargamento delle liste per l'edilizia sovvenzionata». Così il presidente dell' Acer (Associazioni dei Costruttori Romani) Nicolò Rebecchini all'incontro Politiche dell'Abitare a Roma sostenendo che «questa situazione genera un crescente conflitto sociale». Secondo i dati forniti da Acer nella Capitale sono 12mila i nuclei familiari in attesa di un alloggio di Erp (Edilizia residenziale pubblica), oltre 10mila le richieste di sostegno all'abitare e solo 4.000 le richieste soddisfatte. Sono oltre 90 gli stabili occupati da almeno 12mila persone e ogni anno si aggiungono oltre 9000 sfratti, di cui 3200 eseguiti. Sono, invece, oltre 7.500 le persone senza fissa dimora e oltre 9.000 i rifugiati richiedenti asilo. Di contro nella Capitale sono 34.750 le case inutilizzate.
 

 


Per superare l'emergenza Rebecchini indica «l'individuazione di aree di completamento di territori già urbanizzati, all'utilizzo del patrimonio pubblico inutilizzato. Dalla rimodulazione concertata dei programmi urbanistici, dalla conclusione di procedure pubbliche avviate, alla rigenerazione urbana di cui tutti tessono lodi ma che ancora non ha visto nessun passo avanti». Per il presidente dell' Acer è «proprio il pubblico che senza tentennamenti dovrebbe dare l'esempio per avviare processi rigenerativi di livello urbanistico».

«Un dialogo interistituzionale», che punti sulla «rigenerazione dell'esistente, il futuro dell'edilizia romana», deve essere l'obiettivo a cui puntare, secondo il presidente Acer che nel corso dell'incontro ha presentato il progetto di riqualificazione di Tor Sapienza. «Noi lanciamo uno studio che facendo leva sugli alloggi a disposizione recuperi a livelli energetici il fabbricato con un risparmio del 60% ed aumenti la performance degli alloggi del 50% con una conseguente valorizzazione immobiliare superiore al 20% rispetto al valore iniziale». Tagli di appartamenti più piccoli dunque: non più i tradizionali 120 mq ma piuttosto 60 mq per famiglia.

«Una vera ripresa di Roma non ci sarà senza una vera ripresa dell'edilizia perchè di questo Roma ha vissuto nei secoli. Dobbiamo ragionare in termini sociali ma anche economici» anche perchè «se si ferma l'edilizia si ferma tutto un sistema», sottolinea il presidente della Camera di Commercio di Rima, Lorenzo Tagliavanti, ricordando che «dopo una gravissima crisi economica e l'avvento della globalizzazione sta cambiando l'immagine delle grandi aree urbane» dove oggi «è più complicato fare le cose ed anche dare una risposta adeguata all'emergenza abitativa».
Dunque serve «grande visone e determinazione» ripartendo da «idee nuove perchè le vecchie non hanno funzionano come dimostra la crisi del settore dell'edilizia». Idee che devono avere al centro «una nuova qualità edilizia che parta da ricostruzione, rigenerazione e riconversione. Accanto a questo - ha aggiunto - serve una nuova stagione di investimenti infrastrutturali».

© RIPRODUZIONE RISERVATA