Roma, a piazza Gasparri dopo gli sgomberi tornano le vedette dello spaccio

Roma, dopo gli sgomberi in piazza Gasparri tornano le vedette dello spaccio
di Mirko Polisano
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Mercoledì 17 Ottobre 2018, 11:32
Dopo i blindati e i carabinieri in assetto anti-sommossa per gli sgomberi di Vincenzo Spada detto «Gnocco» e del cugino Silvano Spada dalle case del Comune di Roma di via Giovanni Ingrao e via Antonio Forni, Ostia Nuova si è risvegliata tra i problemi di sempre e una inattesa voglia di riscatto. Piazza Gasparri, il feudo degli Spada e dei Fasciani, resta il principale centro di spaccio, monitorata a vista dalle «sentinelle» dei clan. Giovani in jeans e maglietta che fingono normali passeggiate ma in realtà controllano chi entra nel quartiere. Sono tornati a fare il proprio lavoro, nonostante le operazioni di polizia.

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Gli appostamenti
I pali della droga si possono riconoscere facilmente. Non hanno il telefono cellulare tra le mani. Le regole dei clan sono rigide e non si accettano «sgarri»: vietato distrarsi e soprattutto bisogna stare attenti a non essere rintracciati né intercettati dalle forze dell’ordine. Le sentinelle devono solo guardare e annotare in mente ogni particolare per poi lanciare l’allarme attraverso dei segni convenzionali. Ma la pressione delle forze dell’ordine non dà loro tregua. Sono decine, sistemati ai quattro angoli della piazza e scrutano auto e pedoni. «Quando vediamo sconosciuti che camminano per le strade intorno a «piazza» - dice uno dei “pali” in dialetto romanesco - noi sappiamo che sono “guardie” in borghese. Sennò qui che ci verrebbero a fare?». Anche i mezzi sono passati al setaccio. «Sappiamo chi arriva e dove deve andare - prosegue una delle “sentinelle” - molti vengono con utilitarie piccole, tipo Smart, si fermano e ripartono via subito. Se la sosta dura più del dovuto lanciamo il segnale».

Il grido
Ostia Nuova è ancora terra di nessuno e vive in un limbo con i clan messi all’angolo e le nuove leve che cercano di farsi spazio nella gestione del traffico della droga. «Da qui devono andar via tutti i delinquenti - dice un’anziana residente da oltre trent’anni in via Vincon - via gli Spada e tutti gli altri. Ma tanto - confida - restano. Quelli (gli Spada, ndr) li hanno cacciati è vero, ma sa quanto ci mettono a trovare una nuova casa? Sbattono fuori qualcuno che a loro deve dei soldi e si mettono dentro. Senza residenza, con la loro solita prepotenza».
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