Roma, la stretta della Raggi: daspo urbano contro gli abusivi. E chi spaccia via dalla città fino a 5 anni

Roma, la stretta della Raggi: daspo urbano contro gli abusivi. E chi spaccia via dalla città fino a 5 anni
di Simone Canettieri
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Mercoledì 12 Aprile 2017, 07:53 - Ultimo aggiornamento: 13 Aprile, 14:02

Pugno duro della sindaca Raggi su decoro e sicurezza. Il tempo di attendere l'ultimo passaggio al Senato per la conversione, una decina di giorni, poi anche il Campidoglio attingerà a piene mani dal decreto-Minniti, che prevede i daspo urbani e norme più stringenti sulla movida selvaggia. Il gabinetto della grillina ha mandato input chiari al comandante della polizia, Diego Porta, al delegato alla sicurezza, Marco Cardilli e al direttore del Personale, Angelo Ottavianelli. Soprattutto in vista dell'estate. I provvedimenti stanno facendo la spola tra gli uffici e si incroceranno con il nuovo regolamento della polizia municipale (che ha però un iter più lungo in quanto deve anche passare al vaglio dei municipi).

LE STAZIONI
Con i poteri del decreto Minniti - osteggiato dal M5S in Parlamento ma guardato con molto interesse dai sindaci grillini da Torino a Roma fino a Livorno - vengono introdotte sanzioni amministrative da 300 a 900 euro con l'allontanamento fino a 48 ore per chi «leda il decoro urbano o la libera accessibilità o la fruizione di infrastrutture (ferrovie, aeroporti, ecc.)». E' il caso dunque delle stazioni Termini e Tiburtina, luoghi storici di bivacchi soprattutto la notte.
Altro discorso riguarderà la vasta area del I municipio e in generale, come si legge nel testo del decreto, «i luoghi di pregio artistico, storico o interessati da flussi turistici» dove di notte si fa un forte abuso «di alcolici o droghe» e di giorno «si esercita il commercio abusivo o facendo accattonaggio molesto». La zona rossa che la sindaca Raggi ha intenzione di mettere in sicurezza riguarda dunque tutto il centro, ma anche Pigneto, Testaccio, San Lorenzo e Trastevere: gli epicentri delle tante e diverse notti romane. A fianco a questo c'è tutta la partita dei venditori abusivi che tappezzano i Fori Imperiali e, soprattutto, la zona del Vaticano, storico cruccio della Santa Sede da sempre, male mai debellato nemmeno durante l'ultimo Giubileo della misericordia.
In generale, i «sindaci sceriffi», come li chiama chi denigra la nuova legge, potranno anche intervenire sulle occupazioni e sui graffitari, ultimo caso ieri proprio al Colosseo. E qui si arriva alla parte più interessante dei 18 articoli partoriti dalla pancia del Viminale. Ovvero quella dei daspo urbani che permettono «l' allontanamento fino a 12 mesi da un luogo». Stessa misura, ma per un periodo da 1 a 5 anni, «per chi spaccia droga nelle discoteche e locali di intrattenimento».

L'ITER
Dal punto di vista tecnico, la nuova stretta sulla legalità si articolerà tra il Campidoglio e la Questura, con una triangolazione finale preventiva con la Prefettura. Sarà Raggi a emettere un daspo, che poi la questura, quindi le forze di polizia, dovranno rispettare. Su un binario parallelo correrà il nuovo regolamento della polizia urbana che, spiegano fonti dei caschi bianchi, servirà a superare le ordinanze sindacali che non solo hanno una data di scadenza ma spesso e volentieri vengono contraddette dai tribunali con una pioggia di ricorsi. Ecco perché nella stretta decoro compariranno l'interdizione dei centurioni dal centro storico (l'ordinanza del Campidoglio scade il 30 giugno) e dei risciò da alcune aree specifiche. Stesso discorso per l'inquinamento acustico nelle zone della movida e gli artisti di strada molesti, tipo i celebri «fracassoni». Raggi vuole dare un segnale e in questo senso va anche la stretta sullo stop a nuovi «minimarket o lavanderie self service al centro storico».