Roma, il Comune arruola i migranti: «Saranno i nostri giardinieri»

Roma, il Comune arruola i migranti: «Saranno i nostri giardinieri»
di Camilla Mozzetti
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Domenica 3 Giugno 2018, 16:18 - Ultimo aggiornamento: 16:45
Per sfalciare l'erba di Roma e garantire così un maggior decoro alla Città Eterna che non riesce a licenziare appalti per la cura del verde. L'ultima trovata del Campidoglio, impelagato nell'emergenza green e impossibilitato a far leva sui propri giardinieri (il cui numero è ridotto all'osso), è quella di reclutare persino i migranti. O meglio, i richiedenti asilo e i rifugiati che vivono negli Sprar utilizzando gratuitamente la loro manodopera.

In che modo? L'assessore alle Politiche sociali e alla scuola, Laura Baldassarre, l'ha annunciato lo scorso venerdì nel corso dell'ultima diretta Facebook: «Per la prima volta il Comune di Roma sta mappando le competenze dei migranti». Il che significa schedare tecnicamente, attraverso un lavoro che gli uffici del dipartimento Politiche sociali stanno portando avanti da qualche settimana, le capacità di ogni richiedente asilo o rifugiato al fine di comprendere in che modo la loro presenza a Roma può essere utile anche alla città. In sostanza, questa mappatura serve a conoscere gli uomini e le donne che risiedono negli Sprar con l'obiettivo di impiegarli poi in mansioni di pubblica utilità. Il meccanismo non è nuovo. Prassi analoghe sono state promosse tanto a Bologna quanto a Latina. Ora ci prova anche Roma.

I NUMERI
Nello specifico la mappatura si concluderà entro il mese di luglio. Gli uffici stanno censendo e incontrando tutti i rifugiati che nella Capitale non sono pochi. Solo qualche numero per comprendere la vastità delle presenze. Il Lazio è la seconda regione italiana, dopo la Lombardia, per numero di migranti ospitati. Parliamo del 9% del totale nazionale ovvero più di 4mila persone. Di queste più della metà risiede a Roma. Il circuito Sprar romano è, infatti, così composto: 2.768 adulti richiedenti asilo e/o rifugiati, 62 minori e 6 persone in assistenza medica continuativa. Con loro l'assessorato della Baldassare sta compiendo il lavoro al fine di garantire entro il mese di settembre la formazione di personale che possa aiutare l'amministrazione nella cura del verde, tallone d'Achille del Campidoglio anche a causa della scarsissima presenza di giardinieri (quelli operativi sono appena 180 su un totale di 400 posizioni attive).

I COMPITI
Le mansioni dunque saranno molteplici e sulla scia del protocollo che proprio l'amministrazione ha siglato con il ministero della Giustizia per usare su base volontaria i detenuti di Rebibbia nella cura di giardini e parchi e replicando il modello attuato con altri migranti ospitati nei centri della Croce Rossa Italiana per scopi analoghi, si punta a incrementare la manodopera anche con chi è ospitato negli Sprar. Al termine della mappatura, il Campidoglio garantirà per mano del Servizio Giardini un corso di formazione a tutti i rifugiati che deliberatamente vorranno impegnarsi nello sfalcio dell'erba cittadina e nella pulizia di parchi e ville. Ma non finisce qui.

L'ACCORDO
Al fianco della cura del verde, i richiedenti asilo potranno mettersi al servizio anche del circuito culturale pubblico della Capitale. Il Campidoglio sta lavorando, infatti, a un accordo con Istituzione biblioteche di Roma per fornire ai vari centri personale specializzato anche perché tra i tanti richiedenti asilo c'è chi ha conoscenze informatiche, lauree e diplomi conseguiti nei paesi di provenienza. All'interno del sistema delle biblioteche potranno svolgere dei ruoli variegati: ci sarà chi potrà essere impiegato nella catalogazione dei volumi e nei lavori dei segreteria funzionali alla conservazione di testi e scritti. Altri, invece, potranno essere coinvolti in corsi di lingua e in servizi informatici utili alle biblioteche. Entrambe le mansioni sia quella per la cura del verde che l'impegno in ambito culturale saranno svolte in maniera volontaria.
 
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