Roma, centinaia di ciclisti sulla Colombo: «Basta tragedie, strade più sicure per le due ruote»

Ciclisti sulla Colombo (Foto di Mino Ippoliti)
2 Minuti di Lettura
Domenica 9 Novembre 2014, 14:50 - Ultimo aggiornamento: 15:33

Centinaia di appassionati alla prima "bicifestazione" per rendere sicure le strade di Roma a cominciare dalla Colombo. Il progetto è nato dalla collaborazione dei gruppi Cicloperipatetici, Bike Park Magliana, Movimento Ciclabile Pedalando Uniti e Bike4City. Ogni seconda domenica del mese, gli appassionati di ciclismo della Capitale si riuniranno alle 10 presso l’Obelisco dell’Eur, con l’intento di percorrere via Cristoforo Colombo e raggiungere, così, il mare.

Non solo sport. Non si tratta unicamente di sport, ma anche e soprattutto di sensibilizzazione, sia nei confronti dei cittadini, poco abituati alla circolazione delle biciclette, e fin troppo dipendenti dalle automobili, sia verso le Istituzioni, dalle quali giunge unicamente un assordante silenzio.

Sicurezza. Parola d’ordine “sicurezza”, o meglio “messa in sicurezza”: rimane, infatti, ancora un sogno, quello della creazione di un collegamento diretto tra il centro della città e il litorale romano, così come resta di difficile gestione la circolazione delle biciclette sul Lungotevere, anch’esso privo di un percorso appropriato.

Una volta arrivati a Ostia via al flash mob presso il Pontile, per richiamare l'attenzione della cittadinanza e dei Municipi, per quanto riguarda il diritto alla sicurezza stradale, che deve essere garantito anche a chi sceglie di spostarsi in bicicletta, in gruppo, oppure autonomamente, che sia per sport o che sia per quotidiana scelta e necessità.

Difficile, infatti, dimenticare coloro, che a queste iniziative non potranno partecipare: i ciclisti rimasti vittime sulle strade romane.

Le vittime. Sono sessantadue gli incidenti solo dall’inizio del 2014, di cui ben quattro, purtroppo, mortali. A detenere questo triste primato proprio la Cristoforo Colombo, seguita dall’Appia Antica, dalla Casilina e, in ultimo, dall’Aurelia. E a tutti quelli che si lamentano delle scorrettezze di chi vive pedalando, i protagonisti della manifestazione rispondono ribadendo, che, in mancanza di appositi spazi, protetti, adeguati alle esigenze di tutti, il ciclista sopravvive sull’asfalto come può.

© RIPRODUZIONE RISERVATA