Roma, chiudono i teatri di periferia. Appello di Alessandro Benvenuti: per Tor Bella Monaca

Roma, chiudono i teatri di periferia. Appello di Alessandro Benvenuti: per Tor Bella Monaca
di Alessandro Tittozzi
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Mercoledì 24 Giugno 2015, 20:59 - Ultimo aggiornamento: 25 Giugno, 16:00
“Salvate il Teatro di Tor Bella Monaca.

Salvate la cultura nelle periferie”. Il grido d’allarme arriva su Facebook dall’ex direttore artistico della struttura Alessandro Benvenuti. E sono centinaia i post di solidarietà a favore dell’attore toscano e contro quello che in molti definiscono l’omicidio culturale nella Capitale.



Il regista e commediografo respinge la decisione del Campidoglio di chiudere la rete della Casa dei teatri e della drammaturgia contemporanea. Una chiusura quindi che interesserebbe dal 1 luglio, oltre a Tor Bella Monaca, anche le sale del Quarticciolo e delle Scuderie di Villa Pamphili.



Nello sfogo Benvenuti snocciola i numeri della sua esperienza con 70mila tagliandi staccati, di gran lunga superiori al Teatro di Roma, e rafforza la convinzione di aver dato spazio a tutti "senza privilegiare le solite tribù di amici".



“Passare dallo stato di virtuosi a quello di incomodi - ha aggiunto - offende le nostre coscienze. Abbiamo creato un rapporto di parentela con il quartiere. Eravamo i loro vicini di casa, non gli alieni che parlano una lingua astrusa e considerano solo il prossimo come merce da indottrinare.”



Ma l’attore se la prende anche con la politica che non ha fatto nulla per salvare la cultura in città: “Con l’esempio abbiamo costruito vita, abbiamo dato e ricevuto rispetto. Da tutti….Tranne da coloro, quei politici, che dovrebbero essere maestri di rispetto, visto che vivono con i soldi nostri.”



Il Campidoglio getta acqua sul fuoco e per l'assessore alla cultura Giovanna Marinelli: "I teatri non chiuderanno e insieme con i Municipi garantiremo la continuità, ove possibile delle attività. La gestione di queste sale è passata da Zetema al nostro Dipartimento il 15 maggio scorso e ora, dopo tutte le verifiche del caso, emaneremo il bando per riaffidare il contratto di servizio che scade il 30 giugno. Del resto le attività dei teatri riprendono dopo la pausa estiva".



Ma per i direttori artistici delle sale il dubbio rimane: conoscendo la scadenza della gestione di Zetema, non si poteva anticipare il bando e far partire dal 1 luglio il nuovo contratto di servizio?