Roma, contattava le sue vittime sulle chat gay e le stuprava; orafo dei vip condannato a 7 anni

Roma, contattava le sue vittime sulle chat gay e le stuprava; orafo dei vip condannato a 7 anni
di Adelaide Pierucci
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Domenica 22 Gennaio 2017, 09:19 - Ultimo aggiornamento: 11:00
La fama di orafo dei vip ormai rischia di essere soppiantata da quella di stupratore seriale. Giovanni Sirugo, 47 anni, per dieci anni gestore di una bottega in via dei Gracchi, torna a fare notizia per i cocktail corretti al sonnifero versati a sconosciuti agganciati su chat gay. E' di qualche giorno fa la seconda condanna per violenza sessuale. Dovrà scontare sette anni di carcere con l'accusa di violenza sessuale aggravata. Per un abuso che sarebbe stato commesso nella sua abitazione la notte tra il 28 e il 29 giugno del 2015, appena dieci giorni dopo la scarcerazione anticipata per uno stupro fotocopia. Sirugo, che si è sempre professato innocente, era stato, infatti, arrestato per violenza sessuale nel 2012 e condannato l'anno dopo a quattro anni. «Chissà» si è chiesto in aula, «sono noto anche per aver realizzato un collier di diamanti per cani. Punteranno ai soldi». Il giudice Marina Finiti, non gli ha creduto, e lo ha condannato a sei mesi di più della richiesta sollecitata dal pm Eleonora Fini.

LA CHAT
In aula sono stati ricostruiti i contatti tra l'orafo e la vittima. E portate anche le schermate dei messaggi in chat. L'accordo tra l'imputato e la vittima era chiaro: la visione di un film pornografico nella casa del primo, ma nessuna intimità. La mattina del 29 giugno invece al Vannini era scattato l'allarme. Un trentenne romano si era presentato al pronto soccorso in stato confusionale. Non escludeva di essere stato stordito e violentato, ma non aveva ricordi. I medici dopo la visita certificano: «Probabile abuso sessuale e positività alle benzodiazepine». L'uomo, che ricordava di aver trascorso la serata a casa di un certo Brando conosciuto sulla chat line gayromeo.it, aveva quindi deciso di sporgere subito denuncia alla polizia. «La droga dello stupro deve avermi stordito non ricordo quasi nulla» ha poi ripetuto in aula assistito dall'avvocato Dario Piccioni, «Quell'uomo mi ha offerto tre birre piccole, ma l'ultima mi era sembrata già aperta. Quella notte era stato trovato al Quadraro da un passante mentre cercava di tornare a casa, dove poi si era risvegliato provato e spossato, tanto da sospettare il peggio. Per gli investigatori non era stato difficile risalire alla vera identità di Brando, e qualche giorno dopo avevano bussato a casa dell'orafo. La misura cautelare però verrà firmata solo il 7 luglio. E per di più ai domiciliari, visto che il gip non aveva ritenuto consona la reclusione in carcere sollecitata dal magistrato che aveva coordinato le indagini, il pm Silvia Santucci.

LA DIFESA
Sirugo aveva ammesso di aver conosciuto il ragazzo, di aver bevuto tanta birra insieme a lui con l'aggiunta consensuale di venti venticinque gocce di rilassanti. «Tra di noi poi solo sfregamenti, nessuna intimità vera» aveva tenuto a precisare. Il gioielliere, prima di avere problemi con l'alcol, era considerato un artista. La sua collana Riflessi è stata indossata da Stefania Sandrelli. Degli orecchini a serpente in oro e zaffiri da Iva Zanicchi. Ha anche esposto i gioielli firmati per Cavalli nella Galleria Ruspoli. In un articolo si era guadagnato anche l'onore di essere l'orafo medievale di Richard Gere per aver lavorato in un suo film a sfondo storico a Hollywood. Ora lo aspettano altri anni di carcere.