Casamonica, il comandante dei vigili Clemente: «Chiamati per l'ingorgo, non era compito nostro interrompere il corteo»

Casamonica, il comandante dei vigili Clemente: «Chiamati per l'ingorgo, non era compito nostro interrompere il corteo»
di Simone Canettieri
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Sabato 22 Agosto 2015, 06:15 - Ultimo aggiornamento: 10:27
«I vigili si occupano di viabilità, non di operazioni antimafia complesse». Raffaele Clemente, invece, nella sua carriera ha fatto entrambe le cose. Prima di diventare capo della municipale è stato un poliziotto: Digos, poi antiterrorismo e infine anticrimine.



Comandante, le immagini dei funerali di Vittorio Casamonica chiamano in ballo i caschi bianchi della Capitale, che hanno accompagnato il feretro, deviato il traffico e assistito alla cerimonia.

«Ecco, la cosa che mi ha dato più fastidio è questa: il messaggio che i vigili abbiano scortato il corteo funebre. E' falso e offensivo. Non ne sapevamo nulla della cerimonia, quando ci siamo accorti del caos, abbiamo gestito l'emergenza».





Ma come è possibile che nessun agente si sia informato sul corteo che stava paralizzando un intero quadrante?

«Il corteo funebre era costituito da un carro con cavalli, nove furgoni con corone di fiori e almeno 250 auto: alle 10 il gruppo Tuscolano ha ricevuto la comunicazione di un grande ingorgo sulla via Tuscolana, fuori dal raccordo anulare ma in direzione centro città. A quel punto la sala operativa ha inviato una pattuglia per verificare le ragioni del blocco della circolazione».

Quanti erano gli agenti sul posto?

«In tutto circa una decina».

Come è possibile che i Casamonica siano stati padroni della strada?

«Anche questo non è vero: gli agenti hanno avuto i loro problemi per veicolare il serpentone umano su un'unica corsia, per fare in modo che i disagi non arrivassero fino al Raccordo».

Insistiamo: ma è possibile che chiunque si possa alzare la mattina e bloccare un quadrante della città con la scusa dell'effetto sorpresa?

«Tutto quanto si è svolto in tempo brevissimo e in piena emergenza. Se la cosa non travalica l'ordine pubblico, gli agenti si limitano a gestire il traffico, soprattutto in una situazione delicata come quella dell'altro giorno».

Ma una volta davanti alla chiesa, con l'elicottero che sparava petali, la banda che suonava Il Padrino, i manifesti affissi e via discorrendo perché nessun vigile è intervenuto?

«Non ci occupiamo di antimafia, facciamo tanti interventi piccoli contro la grande criminalità. Ma non era compito dei vigili interrompere il funerale».

Lei a che ora è stato informato della cerimonia?

«Alle 12 quando tutto era finito».

Da poliziotto come si sarebbe mosso?

«In maniera diversa, ma certi automatismi non è detto che scattino subito».

Ma i vigili hanno avvisato carabinieri e polizia?

«Questo è oggetto della relazione di Gabrielli».