Roma, rom morte nel rogo di un camper, un biglietto sul luogo dell'incendio: «Care amiche mi sento in colpa pure io»

Roma, rom morte nel rogo di un camper, un biglietto sul luogo dell'incendio: «Care amiche mi sento in colpa pure io»
di Veronica Cursi
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Mercoledì 10 Maggio 2017, 08:27 - Ultimo aggiornamento: 14:49
Forse dormivano Francesca, Angelica ed Elisabeth e non hanno fatto in tempo a scappare mentre le fiamme avvolgevano quel camper, la loro casa. Ci abitavano in undici, insieme ai loro genitori, in quel piazzale davanti al centro commerciale di via Guattari al Casilino.

La famiglia Halinovic di etnia rom era lì da mesi, raccontano i residenti. Ed era tutta lì stanotte quando è scoppiato l'incendio. Un boato, poi le urla, la paura, le fiamme altissime: i loro fratelli, mamma e papà sono riusciti a fuggire, qualcuno è stato estratto dalle lamiere ormai sciolte dal fuoco e aiutato ad uscire dai vigili del fuoco arrivati lì pochi minuti dopo l'allarme.  Per Elisabeth, 20 anni, Angelica, 8 e Francesca, appena quattro anni, non c'è stato invece nulla da fare.
La Procura di Roma indaga per omicidio volontario e incendio doloso: all'esterno del camper sono state trovate tracce di liquido infiammabile. I residenti parlano di tanti furti nel quartiere e di un clima di intolleranza sempre più preoccupante.

Ora in quel che resta di quel camper distrutto ci sono resti di vita, un triciclo rosa, qualche piatto, pezzi di vestiti bruciati e davanti alla carcassa un mazzo di fiori, tre rose rosse.
A lasciarlo Nicola, un residente, uno dei tanti che da mesi vedevano quelle persone stazionare lì nel parcheggio: ««Carissime amiche, mi sento in colpa pure io - recita il biglietto - Che Dio vi sia vicino. Mi unisco al dolore della famiglia».
 
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