A Roma fa caldo, tutti nelle fontane: ma nessun vigile fa le multe

(Foto di Cecilia Fabiano/Ag.Toiati)
di Alessandro Di Liegro
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Mercoledì 2 Agosto 2017, 08:21 - Ultimo aggiornamento: 14:03

Chi per refrigerio, chi per pulizia, chi per divertimento. Le fontane di Roma sono sotto assedio dei passanti, dei turisti, di chi le vede come bagno pubblico o piscina urbana e non, come dovrebbe essere, come monumenti storici da tutelare. Eppure dovrebbero essere tre volte protette da tre differenti decreti del Comune di Roma, che impediscono l'arrampicamento, l'immersione e - dulcis in fundo - il bivacco. Tra le norme e gli interventi, però, ci sono di mezzo i quasi 40 gradi di una delle estati più torride del secolo, che spingono le persone a cercare un po' di sollievo.
 

 

Come l'uomo che ieri, davanti a una coppia di sposi, si è immerso completamente nudo nel Fontanone dell'Acqua Paola al Gianicolo, sicuramente non il primo e nemmeno l'ultimo a imitare il famoso tuffo di Anita Ekberg nella Fontana di Trevi. Se, però, Trevi è off limits per nuotatori e buontemponi, anche grazie a un controllo capillare della piazza da parte dei vigili urbani, non si può dire lo stesso per altre fontane della Capitale: come appunto quella dell'Acqua Paola, che già l'anno scorso aveva visto tre turiste immergersi scherzosamente, o come a Piazza Mastai dove, un paio di giorni fa, un gruppo di visitatori aveva scambiato la Fontana per una doccia pubblica, con tanto di shampoo e fuga prima dell'arrivo dei vigili.

In un breve tour della Capitale durante le ore più calde del giorno, quelle che legittimamente potrebbero vedere più immersioni a causa della combinazione infernale di afa e arsura, si evidenziano le diverse fattispecie di utilizzo creativo delle fontane, che coinvolge ancora il Fontanone, all'interno del quale un paio di turisti tengono i piedi a bagnomaria mentre mangiano un panino con la nutella. Sarebbero sanzionabili per arrampicamento e bivacco, ma tant'è.

All'Ara Pacis, invece, tre ragazzi scherzano schizzandosi addosso l'acqua della Fontana di Meyer, prima che uno dei tre, probabilmente per una ripicca giocosa, ne prenda in braccio un altro e lo piazzi sopra il muretto dal quale cala l'acqua. Anche qui vi sarebbero gli estremi per una sanzione per arrampicamento, quantomeno un richiamo. Niente.

AQUAPARK IN CENTRO
A Piazza Navona, ieri mattina, un gruppo di turisti ha scambiato la Fontana dei Quattro Fiumi per il proprio AquaPark personale, con tanto di doccia, immersioni, selfie e video ricordi per sorridere una volta rientrati a casa. Peccato che sia un reato - triplice, in questo caso - e che l'arrivo della Polizia Municipale abbia solo indotto i trasgressori a darsela a gambe. Così, verso Villa Borghese, proprio di fronte a uno dei mausolei della bellezza della Capitale, come la Galleria Nazionale d'Arte Moderna, le fontane gemelle hanno ospitato i momenti di relax di due uomini, immersi in costume da bagno, uno dei quali intento a lavare i propri vestiti come un giovane lavandaio al fiume, in un'area poco vigilata e alla mercé di clochard e turisti più accaldati che rispettosi. Il lavoro dei vigili urbani, con le lacune d'organico più volte lamentate, cerca di limitare il fenomeno indagando anche ex-post attraverso le immagini di telecamere non ufficiali, specie quelle a circuito chiuso. Difficile, poi, la collaborazione con eventuali testimoni, per eventi che interessa maggiormente riprendere che denunciare con le azioni che spesso finiscono prima su Facebook e poi nel registro dei vigili. Continuando così a umiliare la Caput Mundi.

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