LA SPARATORIA
I fatti risalgono alla notte del 25 febbraio. Al Room 26 c'è una festa di Carnevale e il locale è pieno di gente. Nel corso della serata Freré viene espulso dalla discoteca: è troppo ubriaco e infastidisce gli altri clienti. Arrabbiato e barcollante, si allontana in macchina in compagnia di un amico. Sono da poco passate le 4.30 quando i due fanno marcia indietro e decidono di vendicarsi. Il ventiseienne esplode una raffica di colpi di pistola, scatenando il panico tra gli avventori. Quattro persone vengono colpite. Nessuno rischia la vita. Subito dopo la sparatoria gli indagati si allontanano a tutta velocità.
L'ARRESTO
Il giorno dopo, Frerè viene fermato dagli agenti della Squadra mobile e del commissariato Esposizione. A suo carico ci sono parecchi indizi, comprese le dichiarazioni di alcuni testimoni oculari. Il suo complice si costituisce poco tempo dopo. La polizia scientifica, durante un sopralluogo all'Eur, trova 10 bossoli sparati da un'arma semiautomatica. In sede di convalida, l'indagato confessa, raccontando però di essersi difeso: anche lui è rimasto ferito a una gamba. Inizialmente gli inquirenti sospettano che il giovane si sia fatto male accidentalmente con la pistola mentre risaliva in auto. Da una perizia, però, emerge che potrebbe essere rimasto vittima di un fuoco incrociato. Sul corpo, il ventiseienne ha anche i segni di percosse pesanti. Lesioni che ora portano i buttafuori a un passo dal banco degli imputati.