Roma, era il terrore di bus e metro, presa la regina dei borseggi: è una rom di 21 anni

Roma, era il terrore di bus e metro, presa la regina dei borseggi: è una rom di 21 anni
di Elena Panarella
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Mercoledì 11 Luglio 2018, 10:49 - Ultimo aggiornamento: 16:20
Era diventata l'incubo dei passeggeri che viaggiano sui bus, sui treni della metropolitana, ma anche dei turisti in visita nei luoghi centrali (comprese le vie dello shopping) della Capitale. Lesta come un gatto e con la mano di velluto, nessuno sentiva quando l'infilava nelle borse o nelle tasche per rubare il portafogli. Si spostava in continuazione: Pescara, Milano, Firenze. Ma ieri qualcosa è andato storto ed è finita manette. I carabinieri la stavano cercando da un anno, da quando, cioè, i Tribunali di Roma e Milano - uffici esecuzioni penali - hanno emesso a suo carico due ordinanze di custodia cautelare, entrambe per lo stesso reato: furto con destrezza.

E così l'«Ape Regina» dei borseggi - una 21enne, nata a Roma, appartenente a una famiglia nomade di origine bosniaca che vanta una decina di pagine di precedenti specifici - è stata acciuffata lunedì pomeriggio in piazza Flavio Biondo da una pattuglia di carabinieri della stazione Porta Portese. Durante la perquisizione, la ragazza è stata trovata in possesso di 435 euro - in banconote da 5 e 10 euro - nascosti sotto le suole interne delle sue scarpe, che sono stati sequestrati poiché ritenuti provento della sua attività (ovviamente illecita). Sebbene ancora molto giovane, la ragazza può «vantare» un vasto curriculum criminale, farcito da una miriade di furti da «mani di velluto» messi a segno su e giù per lo stivale, tra la Capitale e Milano. La 21enne è stata rinchiusa nella sezione femminile del carcere di Rebibbia dove sconterà i 9 anni e 7 mesi di reclusione a lei inflitti dall'Autorità Giudiziaria.

Pochi giorni fa sempre i carabinieri ne hanno arrestate dieci. Si mimetizzavano tra i turisti girando con dei comuni cappellini da baseball. Anche loro esperte borseggiatrici con un curriculum di tutto rispetto. Ladre, giovanissime, provenienti dai campi nomadi della Capitale, come l'Ape Regina, non danno tregua. Il modus operandi è sempre lo stesso. In questo caso la più piccola, solitamente non ancora maggiorenne, si occupa di far confusione e distrarre il più possibile la vittima di turno e di coprire i movimenti della complice più grande pronta a sfilare il portafoglio alla vittima di turno. Preferiscono operare nelle stazioni e nei convogli della metro ma non disdegnano le zone turistiche e archeologiche più frequentate dagli stranieri in visita nella Città Eterna. Un fatto che aveva catturato l'attenzione del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che aveva commentato in un tweet: «Che strano, chi l'avrebbe mai detto... Ma per la sinistra il cattivo sono io».
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