Gettano bici nel Tevere, lavori sociali per i ragazzi. E l'azienda del bike sharing potrebbe lasciare la Capitale

Gettano bici nel Tevere, lavori sociali per i ragazzi. E l'azienda del bike sharing potrebbe lasciare la Capitale
di Laura Bogliolo
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Martedì 3 Luglio 2018, 08:04 - Ultimo aggiornamento: 12:21

A settembre si saprà se il servizio oBike di bike sharing senza stazioni resterà a Roma o se alzerà bandiera bianca così come fece Gobee.bike dopo due mesi di sperimentazione. L'asticella della sfida nella capitale diventa sempre più alta considerando gli episodi di vandalismo. L'ultimo: la bicicletta gettata nel Tevere da due giovani, un atto di inciviltà ripreso con il cellulare e condiviso su Instagram.
 

 

«I responsabili sono stati individuati, abbiamo presentato denuncia ai carabinieri per danneggiamento anche su sollecitazione di tanti utenti per bene che ci hanno segnalato privatamente il caso» ha spiegato ieri Andrea Crociani, general manager Italia di oBike. Ma il servizio resterà o no a Roma? «A settembre è previsto un vertice durante il quale valuteremo la situazione nella capitale». Una valutazione che verrà fatta anche per le altre città italiane visto che il vandalismo non è un fenomeno solo romano. Nella capitale ad aprile si parlava di meno del 10% tra furti e fenomeni di danneggiamento. Ieri oBike ha preferito non diffondere i numeri delle bici danneggiate per «non dare visibilità a questi atti». I due vandali intanto, un ragazzo e una ragazza, sono stati convocati per oggi al comando dei vigili che procederanno con l'accusa di danneggiamento aggravato. La pena prevista è la reclusione fino a tre anni ma potrebbe essere sospesa in caso di prestazione di lavoro socialmente utile.

LE SENTINELLE
In attesa di una vera rivoluzione culturale che incida sul senso civico e sul rispetto del bene comune, il vero pilastro del sistema di controllo sono gli utenti che si trasformano in sentinelle e cercano di stanare gli incivili.
«I due ragazzi protagonisti del video sono stati tra l'altro denunciati non solo da noi ma anche da altri utenti - aggiunge Crociani - e la loro individuazione è una vittoria dei cittadini per bene che ci hanno inviato le loro segnalazioni e vedono una prima risposta».

Si tratta della seconda denuncia a Roma: la prima venne presentata per un furto. L'azienda auspica che il Comune si costituisca parte civile visto che quel video ha danneggiato l'immagine della città. Gli appassionati delle due ruote dovranno aspettare settembre per conoscere il futuro di oBike che dopotutto è una start-up: l'attivazione del servizio a Roma è sempre stata definita «una sperimentazione». Un test che attualmente piace moltissimo: è arrivata a 5 mila la flotta di biciclette in strada, e si sono raggiunti picchi di 4 mila corse al giorno. «Il primo maggio e il 2 giugno - spiega Crociani - gli utenti sono stati 4-5 mila». Un esercito non indifferente, dopotutto la spesa è soltanto di 50 centesimi per mezzora di corsa. Cosa fare intanto per frenare l'inciviltà? Attualmente l'azienda ha attivato un sistema di punti per incoraggiare i ciclisti a segnalare comportamenti scorretti. L'app consente di segnalare il luogo dove avvengono fenomeni incivili e di inviare foto. Si conquistano o si perdono punti a secondo del comportamento tenuto, se si parcheggia ad esempio in aree rosse vietate o se si incatena la bicicletta sotto casa, fenomeno sempre più diffuso.

Per sconfiggere il fenomeno, la piattaforma oBike ha dato il via anche a una campagna di sensibilizzazione sui social con la pubblicazione di video che vedono protagonista Mr Buonsenso che condanna alcuni comportamenti incivili come le bici gettate nel Tevere, fissate ai pali con la catena, danneggiate o trasportate in auto. E da ieri oBike può contare anche sull'aiuto dell'Associazione per Villa Pamphilj che ha realizzato una sorta di dossier delle bici abbandonate (alcune vandalizzate) all'interno del parco. «Abbiamo censito le biciclette trasmettendo a oBike la loro posizione» fa sapere l'associazione.
 

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