Roma, bimba di 4 mesi si ammala di pertosse.
La mamma: «Ha rischiato la vita per colpa di chi non vaccina»

Roma, bimba di 4 mesi si ammala di pertosse. La mamma: «Ha rischiato la vita per colpa di chi non vaccina»
di Veronica Cursi
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Mercoledì 25 Novembre 2015, 08:51
​Era iniziata come una bronchite. La sua bimba di 4 mesi tossiva di continuo ma non aveva febbre nè fastidi particolari, niente che potesse preoccupare più di tanto. Il pediatra le aveva consigliato aerosol con cortisone e antibiotico ma quella tosse convulsa non passava, anzi, dopo giorni e giorni di terapia, sembrava peggiorare.

Poi un giorno Chiara P., mamma di 35 anni che vive a Corso Francia, guarda un video su internet. Una madre australiana aveva pubblicato un filmato del suo bimbo affetto da pertosse che aveva fatto il giro del web, accompagnato da un appello rivolto a tutte le mamme: «Vi prego vaccinate». Ed era scattato subito l’allarme: quel bimbo aveva gli stessi sintomi di sua figlia.



Quella tosse convulsa era troppo simile alla tosse che ogni notte, ormai da giorni, la teneva sveglia con la paura che la sua bimba soffocasse. E purtroppo i suoi sospetti erano fondati.

Chiara, mamma anche di un altro bimbo più grande, torna dal pediatra e l’esito è implacabile: la sua bimba ha la pertosse. Una malattia molto infettiva, che nei neonati può essere anche mortale e che si considerava praticamente debellata ma che invece è tornata a colpire a causa del calo delle vaccinazioni.



Sua figlia, che ancora non frequenta l’asilo nido, si ammala. Non perché non sia stata vaccinata. «Si ammala perché qualche madre ha deciso di non vaccinare il proprio figlio a discapito degli altri», si sfoga la mamma. A due mesi e una settimana infatti alla bimba viene somministrato il vaccino esavalente. Ma la neonata, che è ancora troppo piccola per fare il secondo richiamo, è ancora esposta alla malattia. «E così io che ho scelto di proteggere i miei figli - ribatte Chiara - non sono riuscita ad arrivare al quinto mese per fare il richiamo e garantirle la protezione al 100% perché nel frattempo mia figlia è stata contagiata».



Una volta scoperta la malattia la bambina viene sottoposta a cura antibiotica. E sono giorni da incubo. «Ogni volta che tossiva - racconta la mamma - sembrava andare in apnea, non riusciva a dormire, doveva stare sempre in braccio, la vedevo soffrire e non sapevo cosa fare. Ora fortunatamente sta abbastanza bene, non è ricoverata, ma per alcuni mesi avrà problemi respiratori».

La piccola non frequenta l’asilo, dunque non è prevista alcuna profilassi per le persone con cui è stata in contatto salvo il vaccino per quanti non fossero vaccinati o terapia antibiotica se si dovessero manifestare sintomi specifici. Ma il suo caso riaccende la polemica sulla presunta pericolosità dei vaccini che ha portato nel nostro Paese un notevole calo della vaccinazioni.



Gli ultimi dati sono di oggi: «La copertura vaccinale in Italia è al limite della soglia di sicurezza»: l'allarme arriva dai dati dell’Istituto Superiore di Sanità pubblicati dal Ministero della Salute che indicano un tasso di vaccinazioni al di sotto degli obiettivi minimi. I numeri parlano chiaro: le vaccinazioni per poliomielite, tetano, difterite ed epatite B sono scese al di sotto del 95% e la percentuale è scesa ulteriormente per le vaccinazioni contro il morbillo, la parotite e la rosolia che raggiunge una copertura del 86%, diminuendo di oltre 4 punti percentuali.

«E se invece di pertosse, si fosse trattato di una malattia ancora più pericolosa? - si sfoga ancora Chiara - Mia figlia fortunatamente si è salvata. Ma alle altre mammme dico: pensateci bene quando decidete di non vaccinare i vostri figli, perché le vostre scelte non riguardano solo voi. Le vostre scelte, purtroppo, ricadono su tutti quanti».