Roma, baci e carezze a studentessa di 15 anni: bidello condannato

Roma, baci e carezze a studentessa di 15 anni: bidello condannato
di Adelaide Pierucci
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Domenica 18 Marzo 2018, 09:44 - Ultimo aggiornamento: 19 Marzo, 14:28
Da bidello a predatore: «Ti faccio vedere io come si bacia». E ha mollato uno schiocco sulle labbra di una studentessa di quindici anni sul corridoio della scuola. Poi, non soddisfatto, le ha accarezzato pure il fondoschiena mentre rientrava in classe. A un bidello dell'istituto professionale Sant'Antonio, su via Casilina, nel quartiere Giardinetti, sono costate ieri la condanna a un anno e otto mesi di carcere le pesanti avances, in orario scolastico, a un'alunna al secondo anno del corso per parrucchiera. Sortite che l'uomo, Franco S., al momento dei fatti sessantaseienne e prossimo alla pensione, avrebbe provato a spacciare per uno «scherzo inoffensivo», un bacetto innocente sulle guance.

Un incubo, invece, per la ragazzina, che ha testimoniato in aula contro il bidello, dopo che il padre, un piccolo imprenditore di Torre Angela, ha formalizzato la denuncia facendolo spedire a giudizio per violenza sessuale, anche se per fatti di lieve entità. Il bacio aveva scosso la studentessa, quella mattina del gennaio 2014. La giovane si trovava nel corridoio e dopo aver scambiato poche parole con un amico lo ha salutato con un bacetto sulla guancia. Un saluto tra ragazzi.

«È allora che è intervenuto il bidello e all'improvviso mi ha dato quel bacio - ha raccontato la ragazza - Mi sono sentita afferrare per le guance e dire: Ti insegno come si bacia. E mi ha toccato con le sue labbra le mie. Sono scappata via sotto choc. Mi ha raggiunto, ha allungato pure le mani mentre mi trovavo vicino la porta e poi mentre era ancora sull'uscio ha cominciato a tirarmi dei baci, davanti al resto della classe».

LO SFOGO
La ragazza si è poi sfogata con un'amica e dopo due giorni ha trovato il coraggio di parlare delle molestie subìte anche in famiglia. I genitori, assistiti dall'avvocato Amerigo Manili, hanno avuto un colloquio con il dirigente dell'istituto e dopo quarantotto ore hanno poi formalizzato la denuncia. «Mia figlia non era maggiorenne - ha detto il padre della studentessa - Sono dovuto intervenire io a sua tutela e a distanza di anni ancora non riesco a perdonare. Anche un bacio contro la propria volontà, dato da una persona così matura, è un grave abuso». «Io e mia moglie abbiamo deciso di denunciare - ha aggiunto - anche perché abbiamo sempre trovato insopportabile qualsiasi tipo di abuso sulle donne e peggio ancora sulle minorenni. Abbiamo seguito tutto il processo». Le compagne di classe, convocate in tribunale come testimoni, hanno confermato il fatto. Chi ha parlato del bacio, chi le pacche, chi ancora dei bacetti lanciati sull'uscio. Il pm Vittorio Pilla aveva chiesto per il bidello tre anni di carcere. Il giudice Paola De Martiis lo ha condannato a un anno e otto mesi imponendo all'imputato anche l'interdizione dai pubblici uffici. «Atti sessuali contro la volontà e su una minorenne»: è con queste motivazioni che il gip aveva spedito a giudizio il bidello dal bacio facile.

 
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