Roma, baby gang della metro, altri due arresti

Roma, baby gang della metro, altri due arresti
di Adelaide Pierucci
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Martedì 10 Marzo 2015, 05:46 - Ultimo aggiornamento: 10:07

Con coltelli affilati e la rabbia di criminali incalliti, a diciassette anni rapinavano sotto la metro ragazzini più giovani, sorpresi da soli ai tornelli, trascinati via dalla zona binari e costretti a vuotare le tasche sotto la minaccia: «Zitti, altrimenti vi sgozziamo». Chi tirava fuori il pugnale, chi faceva il palo, chi pestava la vittima e chi gli sfilava soldi e iPhone. In genere in quattro-cinque contro uno. Un colpo dopo l'altro, da Marconi alla Basilica di San Paolo, passando per Cavour. Tutto fino alla catena di arresti di un paio di settimane fa eseguiti da polizia e carabinieri.

Ieri per il capo banda della baby gang del tornello e per la sua spalla, che hanno rispettivamente 18 anni appena compiuti e nemmeno 17, è scattata una misura cautelare aggiuntiva.

In una sera di luglio in dieci minuti, impugnando piccoli pugnali, avevano rapinato due 14enni, rimasti sotto choc. La paura sotto il tunnel della metro era scesa alle 20.30. Nicola corre veloce per tornare a casa quando, al momento di timbrare il biglietto, si trova la strada sbarrata da un ragazzo poco più grande di lui. «Dammi tutto». A quel punto salta fuori il capo banda, Loris C., 18 anni. «Dacci l'orologio e il telefono - avverte - Anch'io ho un coltello. Non dire niente a nessuno sennò ti vengo a cercare e ti ammazzo». Il ragazzino corre a casa terrorizzato. Dieci minuti dopo stessa sorte per un coetaneo. Altro colpo andato a termine. Qui viene sfilata anche una catenina e, tra i componenti della gang , spunta anche una ragazza.

Ieri per Loris, assistito dall'avvocato Andrea Palmiero, è stato il giorno dell'interrogatorio di garanzia davanti al gip, ma il ragazzo ha fatto scena muta.

Il presunto baby rapinatore, dopo la visita a piazzale Clodio, è stato riportato in carcere, dove era finito nella retata di febbraio.

FACEBOOK

A inchiodare la gang di rapinatori in erba la mania di Facebook. Agivano come delinquenti incalliti, ma poi si vantavano ingenuamente dei colpi messi a segno esponendo gli oggetti rapinati sul social network: ed è proprio lì che le vittime della fermata Colosseo hanno riconosciuto senza ombra di dubbi gli aggressori.

Intanto, nei giorni scorsi la procura di Roma (che indaga sui maggiorenni) ha chiesto per Loris C. e un suo complice di 18 anni il giudizio immediato per 14 rapine effettuate tutte con amici minorenni, tra cui due ragazze, nelle varie stazioni della metro. Il bottino delle rapine - tra paghette, cellulari di marca e portafogli firmati - veniva speso in serate nei pub e festini a base di cocaina.