Intorno alle 3.30, una pattuglia del commissariato Borgo è stata fermata da alcuni ragazzi che erano scappati da due persone che, armi alla mano, gli avevano intimato di consegnargli la macchina. Grazie alla prontezza di riflessi del guidatore, i giovani erano riusciti a scappare. La descrizione dei criminali corrispondeva ai ricercati. Lì vicino i poliziotti hanno trovato l’auto provento della rapina. Circa un quarto d’ora dopo, una pattuglia del Reparto Prevenzione Crimine è stata avvicinata da altri ragazzi che raccontavano un episodio analogo al precedente: unica differenza il fatto che i rapinatori, dall’accento romano, erano a piedi.
Diramate nuovamente le note di ricerca via radio, una pattuglia del commissariato Prati ha individuato, in una via limitrofa, P.F., romano di 25 anni perfettamente corrispondente all’identikit del “complice disarmato”. Il giovane, alterato dal probabile abuso di alcool e droga, ha cercato di sottrarsi al controllo ma è stato bloccato dagli agenti e portato al commissariato Ponte Milvio per accertamenti, in seguito ai quali è emersa la sua responsabilità nei reati. Contemporaneamente, sempre lì intorno, una Volante ha riconosciuto P.V., romano di 35 anni, anche lui in evidente stato di alterazione da droga ed alcool, come il “rapinatore armato”. Bloccato e controllato però, l’uomo non aveva la pistola addosso: questa è stata ritrovata fra il parafango e la ruota anteriore di una macchina parcheggiata, dove lui stesso ha poi confermato di averla nascosta quando aveva visto la Polizia. P.V. ed il suo amico P.F. sono stati arrestati per rapina aggravata in concorso e tentata rapina pluriaggravata in concorso, e portati nel carcere di Regina Coeli.
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