Roma, auto sulla folla: convalidato fermo del 17enne alla guida

Roma, auto sulla folla: convalidato fermo del 17enne alla guida
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 3 Giugno 2015, 13:42 - Ultimo aggiornamento: 17:51

Convalidato il fermo di Antony H., il 17enne fermato lunedì scorso con l'accusa di omicidio volontario per l'incidente avvenuto in via Mattia Battistini in cui una donna ha perso la vita.

«Il gip ha convalidato il fermo e ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere - ha fatto sapere Antonio Gugliotta, il suo avvocato - Il mio assistito ha risposto alle domande, le sue dichiarazioni non collidono con quelle del padre ma collimano perfettamente e ha detto che erano in quattro sulla macchina. Ha dichiarato che guidava lui e che dietro c'erano il fratello e la sua convivente. In macchina c'era anche il padre».

L'interrogatorio

«Ha detto che chiede perdono ed è addolorato.

La macchina era la sua e che l'aveva comprata dieci giorni prima per 700 euro, era un catorcio non poteva andare a 180 km/h», ha riferito l'avvocato del 17enne. «Gli avevano già sequestrato un altro veicolo e forse temeva che gli sequestrassero anche questo», ha spiegato l'avvocato.

Ma Antony H. «non ha saputo fornire una spiegazione logica al suo comportamento - riferisce ancora il legale - Ha sempre detto di essere impaurito e forse di aver toccato l'acceleratore invece del freno, questo non è chiaro faremo una perizia».

«Ha raccontato che il fratello da dietro lo strattonava dicendogli di fermarsi, che gli gridava disgraziato anzi bastardo - ha aggiunto - si voleva buttare dalla macchina». Il difensore ha poi riferito che il 17enne «ha un precedente ingresso qui (centro di prima accoglienza Virginia Agnelli) per un furtarello e delle denunce a piede libero».

«Si è spaventato perché ha detto che in una precedente occasione aveva preso le botte dalla polizia e pensava di prendere delle botte perché non aveva patente e assicurazione. Era terrorizzato e per questo si è lanciato in questa folle corsa».

Le indagini

Al momento risulta che gli altri due nomadi, la ragazza 17enne e il ragazzo do 19 anni, fossero sul sedile posteriore dell'auto. «Ovviamente questo è ancora al vaglio degli inquirenti - ha spiegato Carola Gugliotta, legale dei due - Con Samuel non ho potuto parlare, per ora c'è un divieto di colloquio col difensore imposto dalla procura, ho parlato solo con Maddalena che conferma quanto dichiarato dal suocero, anche lui indagato: loro riferiscono che in macchina in totale erano in quattro, non ci sarebbe una quinta persona».

E' indagato per concorso in omicidio anche Bahto H., il padre dei due ragazzi, che in un primo momento aveva raccontato di essere lui alla guida dell'auto. Gli inquirenti sono al lavoro per cercare di chiarire se l'uomo fosse, quindi, anche lui a bordo dell'auto che ha travolto la donna filippina a Boccea.

Domani mattina nel carcere di Regina Coeli si terranno l'interrogatorio di garanzia e l'udienza di convalida del fermo di Samuel. «Probabilmente il mio assistito si avvarrà della facoltà di non rispondere - riferisce la Gugliotta - e lo farà finchè resterà in vigore il colloquio col difensore imposto dalla procura».

© RIPRODUZIONE RISERVATA