Roma, vecchie, costose e inutilizzate: il Comune rottama le auto blu

Roma, vecchie, costose e inutilizzate: il Comune rottama le auto blu
di Lorenzo De Cicco
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Lunedì 15 Maggio 2017, 07:46 - Ultimo aggiornamento: 16 Maggio, 08:29
In Campidoglio tira aria di rottamazione. Non in senso politico (che poi è un brand del primo renzismo), ma proprio lessicale. La giunta di Virginia Raggi ha deciso di spedire al demolitore 144 mezi dell'autoparco comunale. Un po' per dare un taglio alle famigerate auto-blu, totem inscalfito della lotta alla casta, un po' per risparmiare su bolli e assicurazioni, di fatto un quinto di tutti i veicoli di proprietà dell'amministrazione capitolina verrà dismesso entro l'anno. Si è scoperto infatti che nei garage del Comune sono parcheggiate da chissà quanto automobili immatricolate nei primi anni 90. Inutilizzabili (e infatti inutilizzate), ma comunque costose, perché per ciascun mezzo a Palazzo Senatorio tocca pagare la revisione, la polizza assicurativa, tasse di proprietà e balzelli vari.

Meglio rottamare quindi, ha deciso il Comune, piuttosto che lasciare le auto a prendere la polvere nelle rimesse, per giunta a caro prezzo. Venderle, d'altronde, sarebbe stata impresa ardua. Gli stessi tecnici dell'autoparco hanno dovuto ammettere che si tratta di «autoveicoli che non sono commercialmente rivendibili ma solo rottamabili». Come a dire: neanche gli amanti delle auto d'epoca avrebbero potuto mostrare qualche interesse.

LA RICOGNIZIONE
Ecco perché, dopo una ricognizione sui mezzi comunali che ha scovato «144 vetture fuori uso ed economicamente non convenienti da riparare» (non solo macchine di servizio, anche autopattuglie dei vigili, perfino un trattore), si è deciso di procedere sulla via della rottamazione. La delibera è già passata al vaglio della giunta e ora della procedura si sta occupando il Dipartimento Razionalizzazione della Spesa. Dall'operazione il Comune spera di guadagnarci qualcosa. Non molto in realtà: circa 50mila euro «dalla vendita del materiale ferroso» ricavato dai rottami. Oltre al fatto che, si legge negli atti del Comune, «la dismissione di detti veicoli consente un risparmio per Roma Capitale derivante dalla conseguente minor spesa da sostenere per le relative assicurazioni, revisioni e tasse di proprietà».
Sistemate le auto blu, il Campidoglio a trazione grillina sta ragionando anche su come impiegare gli autisti che rimangono in organico. Appena un'ottanina di lavoratori (e pensare che dieci anni fa erano più di duecento...), contingente sempre più esiguo e soprattutto a corto di mansioni. Tanto che la giunta M5S ora vorrebbe spedire i conducenti a fare la guardia alle buche delle strade capitoline. E soprattutto a controllare che i lavori vengano effettivamente eseguiti. Come anticipato dal Messaggero qualche giorno fa, l'idea è quella di impiegare il «personale autista» per il «rilevamento delle buche stradali e la segnalazione dell'avvenuto ripristino». Un progetto che il Campidoglio ha presentato ai sindacati durante la trattativa sul nuovo contratto dei dipendenti e che verrà inserito nel cosiddetto Piano esecutivo di gestione, l'elenco degli obiettivi che dovranno raggiungere ogni anno gli oltre 23mila lavoratori capitolini.