Era consapevole di stare infrangendo la legge, l'imprenditore Mario Dionisi, arrestato due giorni fa per corruzione. «Un giorno di questi me metteranno in galera», dice per telefono a un amico, senza sapere di essere intercettato. «Ho un incontro per rifare gli agganci», racconta invece poco prima di incontrare il consigliere regionale Paolo Sbardella, indagato per finanziamento illecito. Per il pm Corrado Fasanelli, Dionisi avrebbe pagato tangenti a un dirigente della Asl Roma 1, per fare in modo che il suo centro analisi, la “Diagnostica Medica” di piazza Risorgimento, avesse un trattamento di riguardo. L’inchiesta, svolta dai carabinieri del Nas, conta 19 indagati, di cui 9 sottoposti a custodia cautelare. Oltre all’imprenditore, a Regina Coeli sono finiti anche Maurizio Ferraresi, presidente della commissione medica locale della Asl, e Claudio Cascarino, direttore del servizio tecnico e responsabile di un appalto da 14 milioni. Nell'ordinanza di custodia cautelare si legge che Ferraresi era talmente ossessionato dalla possibilità di essere controllato, che faceva bonificare il suo studio una volta al mese da un investigatore privato.
«Quanto ad oggi accertato fa ipotizzare che Dionisi, oltre a porre in essere attività illecite relativamente alla sua conduzione del laboratorio, abbia esteso i propri interessi illeciti, trovando supporto nel consigliere regionale Pietro Sbardella», annota la polizia giudiziaria. L'interesse di Dionisi potrebbe essere ricondotto «alle attività dei laboratori analisi, tanto da intromettersi per difendere una norma regionale della cui promulgazione potrebbe aver avuto notizia con un congruo anticipo». La vicenda è ancora in fase di accertamento. I soldi dati da Dionisi potrebbero essere «una sorta di finanziamento a un partito o movimento politico che, per essere lecito, dovrebbe trovare un riscontro contabile sia nel “finanziatore” che nel “finanziato”», annotano gli inquirenti. Un riscontro che, però, non sarebbe emerso. Da qui la contestazione a carico di Sbardella per finanziemento illecito.
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