Roma, caos negli ospedali, anziani parcheggiati da mesi: «I parenti non li vogliono a casa»

Roma, caos negli ospedali, anziani parcheggiati da mesi: «I parenti non li vogliono a casa»
di Mauro Evangelisti
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Sabato 12 Agosto 2017, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 13 Agosto, 00:43

«Mio padre? Non voglio averci nulla a che fare, tenetevelo», «mi spiace, sono al mare, non posso venire a prendere mia madre», «a casa mia non c'è posto». Quando dagli ospedali romani chiamano i familiari per annunciare loro che il paziente sarà dimesso, che potrà tornare a casa, troppo spesso capita di ricevere dei dinieghi, dei rifiuti, risposte evasive. E così nessuno va a riprendere il paziente che dovrebbe essere dimesso.

DIMENTICATI
Succede ancora di più nei mesi estivi e quasi sempre quando la persona che deve tornare a casa ha più di 80 anni. In altri termini: gli anziani vengono lasciati, come in un parcheggio, nei reparti di medicina. Al San Camillo ce n'è uno da più di un anno in questa situazione. Ancora: su 85 posti di medicina, venti sono occupati da pazienti che non dovrebbero restare lì, perché l'ospedale ha esaurito il suo compito. Anche questo fenomeno contribuisce ad aggravare la situazione di affollamento dei pronto soccorso, dei pazienti in attesa di ricovero che restano sulle barelle per giorni perché non c'è posto in reparto. Per questo motivo il vicedirettore del San Camillo, Luca Casertano, nella nota dell'altro giorno in cui ha fissato alcune misure per alleggerire l'assalto al pronto soccorso, ha scritto nero su bianco: «In caso di dimissioni di un paziente, se i familiari non si presentano, informateli del tipo di reato che stanno commettendo e chiamate la polizia». «Si tratta di una misura estrema - racconta Casertano - ma ormai sta diventando un fenomeno che non sappiamo più come affrontare. In alcuni casi, quelli nei quali da molti mesi siamo costretti a tenere in reparto il paziente senza motivo, stiamo anche pensando di rivolgerci al giudice: ci sono anziani che i figli non vogliono portare a casa, per cui chiederemo la nomina di un amministratore di sostegno». Sì, perché a volte a originare la decisione del figlio di lasciare il genitore in ospedale ci sono ragioni economiche. In sintesi: il paziente, molto anziano, magari dovrebbe essere portato in una Rsa (residenza sanitaria assistita), dove una parte della retta di solito viene pagata con la pensione. Se il genitore invece resta in reparto a spese del servizio sanitario nazionale, il figlio continua a intascarsi la pensione e così fa di tutto per non essere costretto a portarlo nella Rsa. «Per questo - ricorda Casertano - quando i parenti non vengono a prendere il paziente che dovrebbe essere dimesso, può essere ipotizzato il reato di abbandono di persona incapace, ma anche di truffa al servizio sanitario nazionale».

INVECCHIAMENTO
Da un altro grande ospedale romano, dove si registra lo stesso fenomeno, un medico di pronto soccorso osserva: «La verità è che l'Italia andrebbe in crisi sul serio se domani iniziasse lo sciopero delle badanti. D'estate, molti nuclei familiari vanno in crisi di fronte all'idea di dovere riportare a casa l'anziano ricoverato, per cui fanno di tutto per prendere tempo. Si tratta di un problema sociale reale, destinato ad aggravarsi con l'invecchiamento e l'impoverimento della popolazione». «La verità - osserva Casertano - è che al San Camillo vediamo uno spaccato dell'umanità: c'è una maggioranza che resta vicino ai propri cari, ma anche una tipologia di persone che se ne disinteressa, che magari ci risponde non voglio più sapere nulla di mio padre o di mio fratello».
Al San Camillo, che non a caso ha uno dei pronto soccorso in cui diventa più difficile risolvere il problema dei pazienti che restano troppo a lungo sulla lettiga in attesa che si liberi un posto in reparto, hanno anche ricavato un reparto di 15 posti letti con sola assistenza infermieristica, proprio per questo tipo di assistiti. Ma non può essere la risposta. Infine, nel reparto dei pazienti dimenticati ci sono anche alcuni giovani, soprattutto stranieri che magari sono stati vittima di un incidente stradale: il ruolo dell'ospedale si è esaurito e dovrebbe iniziare la fase della riabilitazione, ma non c'è nessuno che si faccia carico delle spese.