Roma, sedicenne travolta sulle strisce, Procura chiede archiviazione: «Non fu colpa del taxi»

Roma, sedicenne travolta sulle strisce, Procura chiede archiviazione: «Non fu colpa del taxi»
di Adelaide Pierucci
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Mercoledì 28 Febbraio 2018, 08:19 - Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 00:53


Nessuna colpa del tassista per la morte di Alice Galli, la liceale di 16 anni investita il 20 maggio da un'auto bianca mentre attraversava la strada, sulle strisce, all'altezza di Porta Metronia. La procura ha chiesto di archiviare l'accusa di omicidio stradale a carico del conducente: non avrebbe fatto in tempo ad evitare l'impatto nonostante procedesse a 35 chilometri orari. Una distrazione del pedone, insomma. L'adolescente avrebbe attraversato col rosso e con una manovra improvvisa e non prevedibile, ha concluso il pm Francesco Minisci, acquisite le perizie ed estrapolate le immagini delle telecamere della vicina ambasciata dell'Angola. Quando la ragazza cominciava ad attraversare la strada, il tassista si sarebbe trovato a circa sei, sette metri, secondo il pm, e l'auto era avvistabile. La famiglia, assistita dall'avvocato Marco De Fazi, però, non si rassegna, chiede la prosecuzione delle indagini. Non sarebbero stati ascoltati i tre testimoni clienti del taxi che si sono allontanati dopo l'incidente, e andrebbe rivista anche la perizia sulla velocità dell'Opel Zafira Taxi, che secondo altri calcoli sarebbe schizzata a 70 chilometri orari. Le speranze per Alice si erano spente 36 ore dopo l'investimento, quando è stata dichiarata clinicamente morta e i genitori hanno chiesto come, estremo atto di amore, di donare gli organi. «Ho provato istintivamente a sterzare, ma non ce l'ho fatta a evitare l'impatto», le prime parole del tassista dopo l'investimento. Un testimone ascoltato dagli agenti Roma Capitale aveva raccontato altro: «Ho visto la ragazza fermarsi a un punto e poi all'improvviso volare».

 

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