Affitti a Roma, sfratto dalla casa con vista Fori: «Pagava solo 205 euro al mese»

Affitti a Roma, sfratto dalla casa con vista Fori: «Pagava solo 205 euro al mese»
di Lorenzo De Cicco
3 Minuti di Lettura
Giovedì 21 Aprile 2016, 09:12

Per un appartamento con affaccio sui Fori Imperiali, la signora S.P. pagava la bellezza di 205 euro al mese. La sua famiglia però, oltre a sforare ampiamente i limiti di limiti di reddito previsti dalla Regione per chi usufruisce delle case popolari, è risultata anche proprietaria di un immobile residenziale di 120 metri quadri in via Gregorio XIII, Roma Nord, a metà strada tra la fermata della metro A di Battistini e il Policlinico Gemelli. Nonostante le proteste e le «controdeduzioni» inoltrate alla Direzione Interventi Alloggiativi del Campidoglio, in cui l'inquilina sotto sfratto ha provato a difendersi, sostenendo di avere tutti i requisiti per restare all'interno del bell'appartamento in largo Corrado Ricci numero 41, anche a un canone d'affitto così agevolato, l'Ufficio Decadenze non ha dimostrato grande comprensione. E lo scorso 15 aprile ha fatto recapitare alla donna un avviso in cui, senza giri di parole, viene comunicata «la decadenza dall'assegnazione dell'alloggio di Edilizia residenziale pubblica». L'anticamera dello sfratto.
Chissà se l'inquilina, dopo tanti anni passati nello stabile che confina con il ristorante chic “Angelino ai Fori”, non sia rimasta sorpresa dalla celerità con cui l'amministrazione comunale, per una volta, ha prima aperto un procedimento contro di lei e poi l'ha invitata a liberare la casa. Fatto sta che, in questo caso, l'input fatto partire dal commissario del Comune, Francesco Paolo Tronca, sembra avere funzionato. Basta considerare che il procedimento per la «decadenza dall'assegnazione» è stato aperto il 7 marzo scorso. E si è chiuso dopo poco più di un mese. A far partire l'iter, i controlli incrociati del Dipartimento Politiche abitative con i dati del Catasto e dell'Agenzia delle entrate. Dall'analisi è emerso che l'inquilina dell'immobile all'incrocio tra via Cavour e i Fori Imperiali aveva «superato i limiti di reddito per la permanenza in un alloggio dell'Edilizia residenziale pubblica» sia nel 2014 che nel 2015.

LA RENDITA
Ma gli 007 del Campidoglio, andando avanti nelle indagini, hanno scoperto di più: il nucleo familiare della donna è risultato proprietario «di un alloggio sito in Roma via Gregorio XIII, primo piano» con una superficie catastale di 120 metri quadri. Sei stanze - si legge nella determina del Comune - che garantiscono alla famiglia una «rendita da 1.115 euro». Una somma giudicata dai tecnici del Comune sicuramente «adeguata alle esigenze del nucleo familiare». L'immobile, in ogni caso, è risultato avere «un valore complessivo ai fini dell'Ici superiore al limite di legge».

LA DIFESA
Da qui la decisione di avviare la procedura per la riconsegna. L'inquilina ha provato a difendersi e il 1 aprile ha presentato una memoria per sostenere di avere diritto a restare all'interno della casa con vista Fori per poco più di 200 euro al mese. «Quanto controdedotto dalla signora - ha scritto però il dirigente dell'Ufficio decadenze del Comune il 15 aprile - non è suscettibile di accoglimento, in quanto nulla è stato chiarito circa il superamento da parte del nucleo familiare del limite di reddito fissato dalla Regione, nè tantomeno per quanto attiene la titolarità dei diritti di proprietà sull'alloggio» da 120 metri quadri. L'unico immobile di cui la signora S.P. d'ora in poi si dovrà accontentare.