Roma, abusi sessuali su una malata di mente: infermiere 60enne sotto accusa

Roma, abusi sessuali su una malata di mente: infermiere 60enne sotto accusa
di Marco Carta
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Giovedì 12 Ottobre 2017, 08:28 - Ultimo aggiornamento: 18:04
Quasi quaranta anni di differenza e una relazione clandestina, che rischia di costare caro ad uno dei protagonisti, sotto indagine per violenza sessuale. Martina (nome di fantasia) e M. M. si erano conosciuti in una comunità terapeutica al Laurentino 38. Lei, poco più di venti anni, era stata ricoverata per i disturbi psichiatrici che la perseguitano sin dall'infanzia. E l'uomo, di quasi sessanta, che nella struttura lavorava come infermiere, si sarebbe dovuto prendere cura della giovane. Questo in teoria. Secondo il pubblico ministero Vittoria Bonfanti, invece, l'infermiere, nell'instaurare una relazione con la giovane, ricoverata con la diagnosi di «psicosi delirante» e sottoposta a trattamento psicofarmacologico, avrebbe in realtà «abusato delle sue condizioni di inferiorità psichica», inducendola «a compiere e subire reiterati atti sessuali».

Baci e toccamenti, ma anche rapporti completi, che sarebbero avvenuti nella stanza in cui dormiva Marina, nell'auto e nell'appartamento dell'infermiere, che ora si ritrova indagato per il reato di violenza sessuale, aggravata perché commessa in qualità di incaricato di pubblico servizio. A far scattare l'inchiesta è stata una denuncia del padre di Martina. L'uomo pochi giorni fa, nel corso dell'incidente probatorio ha ricostruito di fronte al gip gran parte degli episodi contestati all'uomo, che, dal canto suo, invece, ha sempre respinto ogni accusa. «Lei era la mia fidanzata», la difesa dell'infermiere, il quale, secondo l'accusa, avrebbe della giovane «affetta da disturbi psichiatrici», dal dicembre del 2014 al dicembre del 2015.