25 aprile, a Roma comunità ebraica non parteciperà al corteo: «Anno scorso insulti e tensioni»

25 aprile, a Roma comunità ebraica non parteciperà al corteo: «Anno scorso insulti e tensioni»
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Venerdì 3 Aprile 2015, 16:24 - Ultimo aggiornamento: 20:43
A Roma sarà un 25 aprile orfano degli ebrei e degli ex deportati. Dopo il forfait dell'Aned, l'associazione degli ex deportati, si sfila anche la comunità ebraica.

Lo scorso anno il tradizionale corteo era stato teatro di tensioni tra la Brigata ebraica e gli esponenti dei centro sociali e pro Palestina. Ma quest'anno gli ebrei di Roma non saranno presenti, come ha spiegato il presidente della Comunità Riccardo Pacifici.



«Dato che sarà Shabbat non saremo presenti, ma non ci saremo anche perchè i palestinesi, che chiedono di essere al corteo, durante la guerra erano alleati dei nazisti», ha fatto sapere.



Pacifici insiste e spiega che lo «scorso anno è stato l'epilogo di una sommatoria di incidenti, insulti e tensioni che ogni anno si ripetono. Il 25 aprile dovrebbe essere una giornata di festa, invece lo scorso anno mi hanno dato del fascista. Le organizzazioni pro Palestina - aggiunge - pretendono che non ci sia quel giorno il simbolo della brigata ebraica che liberò l'Italia dal nazifascismo insieme alle truppe alleate e ai partigiani. E sulla rete si stanno organizzando scrivendo che se ci saremo ci picchieranno. Tutto questo è assurdo».



«Il 25 aprile, la festa della Liberazione e anche la manifestazione romana, sono troppo importanti per diventare un momento di divisione piuttosto che una giornata di unione democratica, memoria e anche di festa - ha commentato il vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio - Le polemiche che da qualche giorno stanno accompagnando l’organizzazione della manifestazione di quest’anno vanno superate. Per questo motivo siamo disponibili a realizzare momenti d'incontro con le diverse realtà impegnate nell’organizzazione e con il Presidente della Comunità Ebraica Pacifici. Credo inoltre che la proposta del consigliere capitolino Peciola di ripristinare la giornata istituzionale del 25 aprile in Campidoglio vada nella giusta direzione e ci impegneremo per arrivare a questo risultato».



Gli fa eco l'assessore alla Scuola con delega alla Memoria Paolo Masini. «In Italia, così come in molte altre zone d’Europa, grande fu il contributo che la comunità ebraica diede alla Resistenza e alla lotta al nazifascismo. Tra gli ebrei che hanno militato nelle fila delle formazioni partigiane o in veste di 'patrioti', vi erano figure come Leone Ginzburg, Vittorio Foa, Rita Rosani, Umberto Terracini, Elio Toaff, Carlo Levi, Primo Levi. Nomi che hanno fatto l'Italia prima e dopo la lotta al nazifascismo. Nell’autunno del 1944, in seguito allo sforzo diplomatico dell'Agenzia Ebraica, fu istituita la Brigata Ebraica Combattente, un'unità militare indipendente che sostenne la Resistenza e intraprese azioni proprie, con 5mila volontari che combatterono in varie zone d’Italia. Festeggiare il 70° anniversario della Liberazione senza una rappresentanza delle formazioni ebraiche significa cancellare un pezzo della nostra Storia».



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