Roma, rifiuta di farsi lavare il vetro al semaforo, la rom la provoca e si abbassa i pantaloni in mezzo alla strada

Roma, rifiuta di farsi lavare il vetro al semaforo, la rom la provoca e si abbassa i pantaloni in mezzo alla strada
di Veronica Cursi
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Venerdì 22 Aprile 2016, 13:37 - Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 13:19

Scene di ordinaria inciviltà a Roma. Un'automobilista ferma su Lungotevere, all'altezza del circolo Tevere Remo  aspetta che il semaforo scatti. E' l'ora di pranzo. Come ogni giorno una rom si avvicina per cercare di pulire il vetro, lei si rifiuta ma stavolta decide di prendere un telefonino per filmare quel capannello di nomadi che ogni giorno sono ferme al lato della strada a chiedere l'elemosina. Una di loro se ne accorge, sorride da lontano e decide di provocarla. Si avvicina al finestrino e come se niente fosse si abbassa i pantaloni mostrando il sedere, nel bel mezzo di una strada trafficatissima, davanti agli occhi increduli dei passanti. Poi soddisfatta torna indietro mentre due turisti passano, scuotono il capo e vanno via.

Il filmato, girato ieri da Alessandra Scarpa, del coordinamento I municipio della Lista Marchini, viene pubblicato sulla loro pagina Facebook e fa il boom di visualizzazioni. Un insulto a Roma e ai cittadini perbene. «Siamo in campo da 3 anni perché abbiamo scelto di non rassegnarci, di non abituarci a vedere la nostra città, e noi stessi, sprofondare in una drammatica decadenza - scrive il comitato del I municipio -  Non abbiamo intenzione di accettare che a Roma chi vive al di fuori dalle regole, è più tutelato dei cittadini onesti, non paga nessun prezzo e, come se non bastasse, forte della sua inaccettabile immunità, si permette di deridere quelli che rispettano le regole».

«Ma dove siamo finiti? - si sfoga Scarpa - E' una vergogna. E' questa l'immagine che vogliamo dare di Roma? Ieri su quella strada c'erano turisti a passeggio, mamme con bambini e nemmeno un vigile o un rappresentante delle forze dell'ordine. Ogni giorno dobbiamo vivere questo soprusi. Ora basta».


 

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