Roma, sos roghi tossici: «Demolitori fuori dal Gra». Domani sfratto a 78 sfasciacarrozze

Roma, sos roghi tossici: «Demolitori fuori dal Gra». Domani sfratto a 78 sfasciacarrozze
di Lorenzo De Cicco e Fabio Rossi
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Venerdì 2 Marzo 2018, 07:55 - Ultimo aggiornamento: 3 Marzo, 10:46
Dopo tanta attesa e un iter burocratico lunghissimo, dilatato di proroga in proroga, il trasferimento degli sfasciacarrozze lontano dalle aree abitate di Roma adesso sarà repentino. Questo almeno promette il Campidoglio, che si era attivato la scorsa estate con una memoria di giunta dopo i roghi, le denunce dei cittadini e le inchieste giudiziarie. Al Dipartimento Ambiente di Roma Capitale sono pronte le determine di sfratto, che verranno consegnate agli autodemolitori tra oggi e domani. Sotto la lente ci sono 78 sfasciacarrozze della Capitale, molti dai quali lavorano da anni con le licenze prorogate. Soltanto 20 potranno restare lì dove sono, anche se prima dovranno adeguarsi alle più recenti norme «in materia di tutela dell'ambiente, salute pubblica, prevenzione incendi e sicurezza sui luoghi di lavoro», come prescrive il provvedimento capitolino. Per gli altri 58 invece è prevista la «delocalizzazione». Insomma, dovranno traslocare, nella maggior parte dei casi fuori dal grande raccordo anulare e comunque non a ridosso di zone abitate.

IL CALENDARIO
Il primo passo è praticamente immediato: entro il 12 aprile i 58 autodemolitori in lista di trasferimento dovranno presentare un piano di delocalizzazione dettagliato, pena l'immediata decadenza della licenza. Buona parte delle imprese interessate dal provvedimento dell'amministrazione capitolina oggi opera nelle aree a ridosso della tangenziale, in particolare nei quadranti della Flaminia e della Salaria, e di viale Palmiro Togliatti. Solo lungo quest'ultima arteria, nel tratto che va dalla Casilina alla Tuscolana, ci sono 24 autodemolitori, contando solo quelli autorizzati. Con gli altri, quelli abusivi, il totale quasi raddoppia. Altri sfasci ancora si trovano a Centocelle, Magliana, Appio Tuscolano e Aurelia. Chiusa questa prima fase, gli autodemolitori avranno altri tre mesi (fino al 1 luglio) per spostarsi materialmente nelle nuove location, che dovranno essere scelte all'interno delle aree che il piano regolatore generale definisce «zone industriali».

LA MAPPA
Solo alcune di queste, individuate dal Comune, sono all'interno del Gra: sulla stessa Togliatti (ma all'altezza della Prenestina), quindi in via della Cecchignola, via Casal Boccone (all'altezza di via Ugo Ojetti) e via di Tor Cervara (nei pressi dell'intersezione con via Mario Schifano), dove ci sono 45 mila metri quadrati di spazio, adatti a ospitare una decina di autodemolitori. Ma la maggior parte delle aree utilizzabili è stata individuata fuori dal raccordo: via Aurelia (altezza via Pio Spezi), via della Storta (altezza via Selva Nera), via Boccioleto, via Casalbianco (Marco Simone), Osteria Nuova (via della Stazione di Cesano), Consorzio industriale Santa Palomba, via Casal Selce (all'intersezione di via Castel di Guido con l'Aurelia), via Maglianella (altezza via Serravalle Scrivia), via Vaccari (Ottavia), via di Salone (nei pressi della stazione ferroviaria) e via Laurentina (Valleranello). A Casal Selce, in particolare, è stata individuata un'area di 180 mila metri quadrati, buona in teoria per venticinque operatori.

L'ITER
Secondo i dati del Campidoglio, gli autodemolitori di Roma ogni anno rottamano 85 mila vetture dismesse. Il business, insomma, è florido, anche se molte attività sono state toccate da roghi e inchieste. Il tema dello spostamento è stato affrontato per la prima volta nel 2014 dalla giunta di Ignazio Marino, con una delibera confermata due anni dopo, durante la gestione del commissario straordinario Francesco Paolo Tronca, che però contemporaneamente concedeva agli impresari l'ennesima proroga, fino al 30 giugno 2017. Scaduto anche l'ultimo rinvio, a luglio la giunta pentastellata ha firmato la memoria che ha dato materialmente il via al procedimento. Ora partono gli sfratti.
 
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