Rivalutazione del catasto, addio case popolari in centro

Rivalutazione del catasto, addio case popolari in centro
2 Minuti di Lettura
Giovedì 18 Giugno 2015, 22:05 - Ultimo aggiornamento: 22:07
Catasto «più equo» per Comuni e Agenzia delle Entrate. Ma anche un inevitabile aumento delle tasse sulla casa per i contribuenti. L'operazione di «riclassamento» degli immobili attuato in alcune città italiane, Roma e Milano in testa, ha portato alla scomparsa in molte zone centrali e semicentrali della capitale e del capoluogo lombardo alla scomparsa delle ormai irrealistiche case «ultrapopolari» o «popolari», con un aumento della rendita catastale che ha portato o porterà ad un appesantimento della tassazione sugli immobili. Non si tratta ancora dell'attesa - e da molti temuta - revisione del catasto inserita nella delega fiscale, che dovrebbe arrivare, con un nutrito pacchetto di provvedimenti, in un apposito consiglio dei ministri da convocare probabilmente a metà della prossima settimana. Quelli che Comuni e Entrate hanno messo in pratica sono i dettami della Finanziaria di 10 anni fa, in un processo lungo, ma fruttuoso.



A Roma la revisione delle rendite catastali ha coinvolto infatti 175 mila immobili di quartieri chic come Aventino, Trastevere, Centro Storico, Borgo, Prati, Monti, San Saba, Parioli, portando alla sostanziale scomparsa delle case ultrapopolari (A/5) e alla forte riduzione di quelle popolari (A/4) ed economiche (A/3). L'incremento complessivo della rendita catastale è stato di oltre 123 milioni di euro, ben superiore a quello di Milano, dove tra Manzoni- Montenapoleone-Venezia, Duomo-Brera-Torino-S. Ambrogio, Venezia-Monforte-Majno e Sempione-V.Monti-M.Pagano, la rendita è aumenta di circa 44 milioni. In tutto sono stati 17 i Comuni che, in collaborazione con l'Agenzia, hanno avviato la procedura, con una rivalutazione complessiva di 183 milioni che si somma a quella pari a 181 milioni di euro ottenuta con un meccanismo di revisione puntuale da parte delle sole amministrazioni comunali (1.300 in tutto). Le novità fiscali non si fermano però qui. Cambiamenti sono in arrivo infatti anche per chi aderisce agli studi di settore. In caso di anomalie, l'Agenzia delle Entrate ha deciso di passare dai controlli alle «comunicazioni», dando una chance ai contribuenti di ravvedersi e fornire chiarimenti al Fisco prima di vedersi recapitare una cartella ufficiale a casa.



Pronte a partire sono 190.000 comunicazioni relative al triennio 2011-2013: per tutte l'obiettivo è di «azzerare i controlli», aiutando tutti coloro per i quali sono state riscontrate anomalie a mettersi più facilmente e più rapidamente in regola.
Chi si accorge degli errori e provvede a correggerli potrà infatti beneficiare, con il nuovo ravvedimento, di una «significativa riduzione» delle sanzioni «in base al tempo trascorso».
© RIPRODUZIONE RISERVATA