Come da copione nel "codice d'onore" degli utlras, i tifosi dell'Hellas si presentarono al processo per portare il proprio attestato di solidarietà: «Ci riempiamo di botte, ma dopo la partita torniamo tutti amici», dissero. Da allora, però, le indagini della polizia non si sono fermate, portando all'identificazione dei componenti della fazione gialloblù, che tuttavia secondo gli investigatori si sono resi irreperibili, evitando l'arresto in flagranza differita. A conclusione delle indagini della Digos 26 persone, di età compresa tra i 17 e i 45 anni, ora dovranno rispondere delle medesime accuse contestate ai romanisti.
Tra i denunciati, dunque, ci sono non solo 21 tifosi dell'Hellas Verona, ma anche due ultras francesi del Paris Saint Germain (uno già sottoposto a Daspo) e tre laziali, anche questi tutti già destinatari di Daspo. Dodici veronesi erano già stati sottoposti al provvedimento di divieto di accesso alle manifestazioni sportive, uno per ben tre volte. Per tutti i 47 indagati il Questore di Verona, Ivana Petricca, ha emesso altrettanti provvedimenti di Daspo, della durata variabile da uno a cinque anni; per alcuni è stato previsto anche l'obbligo di firma.
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