Rifiuti, nuova rivolta al Salario, residenti in strada contro il Tmb: «Damoje foco»

Rifiuti, nuova rivolta al Salario, residenti in strada contro il Tmb: «Damoje foco»
di Laura Bogliolo
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Mercoledì 26 Settembre 2018, 14:49 - Ultimo aggiornamento: 18:20

«Damoje foco, oppure buttamoje na bomba...». Sono esausti e convinti che la strada della politica non possa più portare a nulla. Loro appartengono alla «frangia estrema» e minoritaria della protesta. Così la definiscono i comitati di quartiere in lotta pacifica da anni contro i miasmi del Tmb di via Salaria che invece danno appuntamento il 6 ottobre davanti alla struttura Ama «per una protesta decisa».

Un anno fa, avevano bloccato i camion sulla Salaria, oggi la maggior parte dei residenti di Fidene, Villa Spada, Serpentara e Nuovo Salario punta sulla «terza via»: accanto a quella della politica e a quella delle azioni estreme, c'è la fiducia nell'inchiesta della Procura partita da una denuncia-querela presentata nell'ottobre scorso proprio dai cittadini. «Confidiamo nell'inchiesta del pm - dice Sergio Caselli, del comitato di quartiere di Fidene - anche qui c'è la terra dei fuochi, siamo esausti, l'odore è insopportabile, siamo stanchi delle promesse». Intanto ieri, a causa della mancata raccolta dei rifiuti da parte di Ama, c'è stata una protesta in via Alberto Luthuli, in zona Ponte di Nona.

«FRANGE VIOLENTE»
Caselli confessa: «Facciamo fatica a contenere frange di facinorosi». I residenti non hanno dubbi sulla necessità di chiudere quel Tmb. «Sprigiona odori insopportabili che bruciano la gola, provocano nausea e costringono a tenere chiuse le finestre» dicono. «Manifesteremo il 6 ottobre davanti al Tmb, stiamo stampando volantini, ci aspettiamo di essere almeno un migliaio, dobbiamo essere presenti e far sentire le nostre ragioni, perché qui c'è un problema di salute pubblica - aggiunge Caselli - in strada ci sarà anche il III Municipio, una partecipazione importantissima per noi». In piazza anche i residenti di Villa Spada. «C'è chi minaccia azione estreme - spiega Daniele Poggiani, del comitato di quartiere - ma con la violenza non si risolve nulla, confidiamo moltissimo nelle indagini della Procura, manifesteremo il sei ottobre, ci saranno anche tante famiglie con i bambini, vittime anche loro dei miasmi». Per capire il livello di tensione nella zona, basta ricordare le parole di una donna, una residente, che durante la seconda riunione dell'Osservatorio permanente del Tmb Salario nel III Municipio, esausta gridava frasi come «se non lo chiudete, lo incendiamo...».

Intanto, la protesta pacifica si amplia e il 6 ottobre ci saranno anche i residenti del quartiere Trieste-Salario. «La puzza ormai si sente fino a piazza Vescovio e via di Villa Chigi» dice Valerio Ercolino, del gruppo di quartiere.

LE MAMME
Cresce anche la preoccupazione delle mamme. «Sono in ansia per le mie due figlie» dice Maria Teresa Maccarrone, che abita praticamente davanti al Tmb. Sono preoccupati anche i genitori che portano i figli all'asilo I colori del Mondo, nato nel 2008, quindi prima che il Tmb fosse attivato (2011). «Ovviamente questa situazione ci crea un danno - dice Andrea Scarcelli, responsabile dell'asilo nido - anche se l'odore si sente solo nella fase di uscita dei bimbi». Un asilo convenzionato con il Comune che è un'eccellenza ed è anche una postazione di pubblico accesso alla defibrillazione. «Negli ultimi anni c'è stato un calo di iscrizioni e non escludo che il motivo sia la vicinanza al Tmb» conclude Scarcelli. Il 6 ottobre a manifestare ci saranno anche le mamme e rappresentanti dell'istituto.
 

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