Circa tremila persone protestano davanti ai cancelli del Tmb Salario, a Roma: «Troppa puzza, troppi rifiuti, bisogna chiudere questo impianto», è il grido dei manifestanti riunitisi presso l'impianto di trattamento meccanico biologico, proprio sul bordo della strada dove si stanno registrando dei rallentamenti.
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Tanti gli slogan, urlati e sui cartelli, che chiamano in causa l'amministrazione della Capitale. Comitati, associazioni e cittadini se la prendono contro «la puzza che arriva dall'impianto e che si espande per chilometri». Tutti ne chiedono la chiusura. Alcuni manifestanti, tra l'altro, denunciano che «oggi in corrispondenza della manifestazione l'Ama avrebbe provveduto a spruzzare sostanze deodoranti per coprire le emissioni odorigene ed evitare di sentire la puzza» che solitamente si avverte.
Il presidente del municipio Giovanni Caudo parla di «ferita aperta» e si appella «alla responsabilità della sindaca Raggi» affinché si istituisca «un'unità di crisi» che prenda in considerazione la chiusura dell'impianto con un programma di tappe. La deputata di Liberi e Uguali Rossella Muroni, davanti ai cancelli insieme con i cittadini, osserva che «chiudere questo impianto significa costringere Roma a entrare finalmente nella modernità, e affrontare la gestione dei rifiuti in modo serio. E soprattutto liberare i cittadini da questo scempio».
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