Raccolta rifiuti e pulizia, il Comune boccia l'Ama: «Sporca una strada su tre»

Raccolta rifiuti e pulizia, il Comune boccia l'Ama: «Sporca una strada su tre»
di Giuseppe Gioffreda e Fabio Rossi
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Mercoledì 15 Agosto 2018, 09:14 - Ultimo aggiornamento: 09:46
Una strada su tre, nella Capitale, «è sporca e presenta notevoli quantità di rifiuti, cartacce, escrementi, erbacce e/o foglie» sui bordi della carreggiata, «nelle tazze alberate e lungo i marciapiedi». A certificare quella che è la quotidiana esperienza dei romani, nero su bianco, è la stessa amministrazione capitolina, nel documento unico di programmazione (Dup) 2019-2021, approvato dalla giunta di Virginia Raggi a fine luglio. Le criticità nel lavoro dell'Ama sono evidenziate dai risultati del monitoraggio permanente previsto dal contratto di servizio di igiene urbana siglato tra il Campidoglio e l'azienda di via Calderon de la Barca. Risultati che, per inciso, si discostano di molto dagli obiettivi prefissati, mettendo la municipalizzata a rischio di sanzioni e, soprattutto, lasciando la Città eterna nel degrado.

LE RILEVAZIONI
Il contratto di servizio prevede 30 rilevazioni al giorno, da lunedì al sabato: insomma, quasi 800 strade romane vengono monitorate a campione ogni mese, con un campione casuale estratto da ogni Municipio «sufficiente a ottenere stime significative». Ebbene, nel primo trimestre del 2018 ha raggiunto un livello almeno sufficiente appena il 65,9 per cento delle vie e delle piazze controllate, contro un obiettivo ufficiale del 92 per cento. Per dirla in altro modo, il 34,1 per cento dei luoghi visitati dai rilevatori hanno ottenuto una valutazione «insufficiente» o «pessima» del livello di qualità della pulizia stradale. Il trend è peraltro in peggioramento: nel quarto trimestre del 2017 la sufficienza era stata raggiunta nel 68,7 per cento dei casi, il 2,8 per cento in più rispetto ai primi tre mesi di quest'anno.

GLI INDICATORI
Un altro punto critico che emerge dal dossier di palazzo Senatorio riguarda la pulizia delle aree dei cassonetti: qui la sufficienza (sempre nel primo trimestre del 2018) è raggiunta nel 70,3 per cento dei luoghi ispezionati, contro un obiettivo dichiarato dell'88 per cento, ma almeno si registra un andamento positivo rispetto allo scorso anno, chiuso con il 65 per cento di risultati positivi. Tra i punti deboli che emergono dal monitoraggio ci sono il decoro dei cestini, dove la sufficienza è raggiunta solo nel 68 per cento dei casi (l'obiettivo previsto dal contratto di servizio è l'80 per cento).

LA RACCOLTA
Non va meglio per quanto riguarda il decoro dei cassonetti per la raccolta dell'immondizia rifiuti. A partire da quelli per i rifiuti non riciclabili (63,1 per cento di situazioni accettabili contro un target di 85), ma anche dei contenitori stradali per la raccolta della carta (sufficiente appena il 62,9 per cento dei casi su una previsione dell'87 per cento) e di quelli per plastica e metallo (66,6 per cento contro 87). «Gli aspetti più critici del servizio sono in generale la pulizia e il decoro (soprattutto per i contenitori della raccolta stradale più datati)» è la sintesi del Campidoglio nel Dup.

 
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