Rifiuti, il ministro Costa: «Nessun commissariamento per il Lazio», Zingaretti: «Stop alla termovalorizzazione a Colleferro»

Rifiuti, il ministro Costa: «Nessun commissariamento per il Lazio», Zingaretti: «Stop alla termovalorizzazione a Colleferro»
3 Minuti di Lettura
Martedì 16 Ottobre 2018, 17:25 - Ultimo aggiornamento: 19:42

Addio ai termovalorizzatori di Colleferro: al loro posto impianti senza combustione che trattino 'a freddò i materiali che provengono dai tmb, per muovere un passo verso l'ambita - e bipartisan - 'economia circolarè. È il jolly calato dal governatore Nicola Zingaretti al tavolo con il ministro dell'Ambiente di area M5s Sergio Costa per uscire dall'impasse rifiuti che da anni paralizza la Capitale e il suo territorio. E il governo raccoglie con entusiasmo, escludendo l'ipotesi commissario: «Non c'è alcuna intenzione da parte mia» ha tagliato corto Costa al termine dell'incontro, durato quasi due ore. Niente scorciatoie, quindi, ma «le istituzioni che nella loro pienezza di poteri e responsabilità devono fare il proprio - ha detto ancora Costa - Ora, un percorso condiviso». 

LEGGI ANCHE: L’ultimatum del ministro a Zingaretti: piano rifiuti o arriva il commissario

L'idea su cui governatore e ministro hanno trovato un asse è dunque quella di non bruciare più rifiuti nei discussi impianti in provincia di Roma: Zingaretti intende invece «individuare in quel sito un impianto moderno che trattando e rimettendo nel sistema i materiali provenienti dai tmb abbassa la quantità di conferimento. Il rifiuto diventa una risorsa da rimettere nel circolo. Una soluzione innovativa - ha proseguito il governatore - che può essere risolutiva per l'equilibrio del sistema Lazio». Costa sembra toccato sulle corde giuste: «Superare il concetto di incenerimento è una cosa che gradisco. Su questo ci siamo avvicinati molto» ha commentato il ministro, che ha trovato con Zingaretti una convergenza anche sull'imminente sottoscrizione del Piano per la qualità dell'aria. Clima dunque di esplicita cordialità tanto da suscitare un tweet sardonico dei pentastellati regionali: «Dal no all'inceneritore al Piano aria - ha scritto il gruppo guidato da Roberta Lombardi - È bastata un'ora con Costa per far rinsavire Zingaretti sulle politiche ambientali». «L'unica che deve rinsavire è Virginia Raggi - la replica del vicesegretario del Pd Lazio Enzo Foschi - da cui Costa e Zingaretti aspettano da anni le aree di Roma e dell'area metropolitana, da fornire per legge, dove collocare gli impianti».

Sul tema Costa era già intervenuto stamattina alla Camera, rimarcando in effetti tra le criticità del sistema romano e laziale «la mancata definizione delle aree idonee a colmare il deficit impiantistico», ma si è detto nel pomeriggio «moderatamente ottimista»: è necessario adesso «stringere gli spazi di interpretazione normativa e amministrativa». Il «percorso condiviso», in ogni caso, di fatto è già iniziato: la scorsa settimana l'incontro con la sindaca Virginia Raggi, oggi Zingaretti, mentre tra qualche giorno dovrebbero trovarsi tutti attorno a un tavolo, alla presenza anche del prefetto. «Vogliamo arrivare - ha concluso il ministro - a un momento in cui si definisce l'uscita dalla situazione di sofferenza del Lazio e in particolare di Roma».

Dove intanto i sindacati Ama sono ai ferri corti col Comune: «Senza il bilancio salta ogni possibilità di rilancio», spiegano, annunciando uno sciopero il 5 novembre. Ed è di oggi, infine, una delibera della giunta regionale che proroga fino a fine anno il trasporto di rifiuti 'talqualè della Capitale verso l'Abruzzo: 39 mila tonnellate raccolte da Ama nei cassonetti di Roma, dirette all'Aquila.

© RIPRODUZIONE RISERVATA