Ha commentato Massimiliano Iervolino, della direzione nazionale dei Radicali e autore del libro ”Roma, la guerra dei rifiuti”: «Con questa pronuncia l’intero sistema dei rifiuti del Lazio subisce una pesantissima bocciatura dall’Europa, visto che – per molti anni e nonostante i continui richiami della Commissione – negli invasi elencati si è continuato a smaltire tal quale. La Corte, inoltre, ha ribadito che i trattamenti necessari per il conferimento dei rifiuti in discarica non comprendono la cosiddetta trito vagliatura». Quest’ultimo dettaglio potrebbe causare problemi a Roma che tratta tutti i rifiuti che produce, ma una parte - appunto - finisce nel tritovagliatore. Dalla Regione Lazio hanno precisato: «
E il sindaco Marino ha ricordato: «I rilievi mossi dalla Corte europea per l'inadeguatezza del trattamento dei rifiuti in alcune discariche del Lazio fino al 2012, confermano una volta di più che la nostra decisione di chiudere, dopo ben 50 anni, Malagrotta abbia segnato una vera e propria svolta per il rientro nella legalità. Non ricorrendo più alla discarica Malagrotta è stato possibile chiudere la procedura di infrazione e Roma, dunque, oggi può di nuovo accedere ai fondi strutturali europei».
La parlamentare europea di Ncd, Roberta Angelilli, però avverte: «La Corte di giustizia europea stigmatizza gli accordi per portare i rifiuti fuori regione, ritenendo tale misura come la prova inequivocabile della non autosufficienza e della inidoneità del sistema del trattamento dei rifiuti nel Lazio».
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