«Rifiuti fuori dal Lazio»: l'Ama lancia la gara e chiude l'era Cerroni

«Rifiuti fuori dal Lazio»: l'Ama lancia la gara e chiude l'era Cerroni
di Lorenzo De Cicco
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Lunedì 18 Gennaio 2016, 10:10 - Ultimo aggiornamento: 16:59

L'ultimo colpo al monopolio della Colari di Manlio Cerroni arriva con un bando pubblicato dall'Ama lo scorso 23 dicembre che prevede di affidare tramite gara pubblica «il servizio di carico, trasporto e trattamento con recupero energetico» dell'immondizia indifferenziata prodotta a Roma. Dopo avere appaltato, a inizio anno, le prime 160mila tonnellate di rifiuti a un consorzio di imprese tedesche, entro febbraio la partecipata comunale aggiudicherà anche altre 450mila tonnellate, vale a dire l'ultima, gigantesca, quota che ancora viene gestita dalle imprese del patron di Malagrotta, attraverso i Tmb rimasti in funzione.
D'ora in poi tutto il processo di smaltimento dei rifiuti sarà messo sul mercato, a chi offrirà il prezzo più conveniente. Con risparmi minimi di oltre 2 milioni di euro. Per presentare le offerte c'è tempo fino al 15 febbraio, l'importo massimo del contratto è pari a 107,4 milioni. L'appalto durerà 36 mesi ed è stato diviso in 15 lotti, in modo da favorire la partecipazione anche delle imprese di dimensioni più piccole ed evitare che si rigenerino meccanismi di monopolio.
L'EX RAS
Cerroni al momento non ha le carte per presentare un'offerta. Non da solo almeno, dato che una delle condizioni che vengono poste alle ditte per partecipare è di avere a disposizione degli impianti di recupero energetico. La Colari non li ha. Potrebbe però presentare un'offerta, ma solo associandosi ad altre aziende del settore dotate di queste attrezzature.
Di sicuro, per le casse della municipalizzata (e quindi per quelle dei romani) il nuovo bando produrrà dei risparmi. Oggi infatti la Colari incassa 143 euro a tonnellata. Ma già con la gara vinta dal gruppo tedesco per le prime 160mila tonnellate, Ama è riuscita a strappare un accordo da 138,5 euro a tonnellata. Il mercato quindi ha già stabilito che si può pagare una tariffa decisamente più bassa rispetto a quella che viene pagata alle imprese di Cerroni, nonostante i rifiuti vengano trasportati in un'altro paese, a mille chilometri di distanza (ad aggiudicarsi il primo appalto è stata la Enki insieme alla Mag Gmbh, che ha sede a Leutesdorf).
 
LA SENTENZA
Il nuovo bando predisposto da Ama poi può contare sui rilievi già espressi dal Tar che, a fine 2015, ha bocciato il ricorso con cui la Colari chiedeva l'annullamento della prima gara. I giudici amministrativi hanno dato ragione alla municipalizzata guidata dal presidente Daniele Fortini, accogliendo la decisione di escludere Colari che aveva provato a partecipare proponendo di utilizzare il gassificatore di Malagrotta (che però al momento non è in funzione) per produrre energia.
Una sentenza, quella dei magistrati di via Flaminia, che è suonata come un sostanziale via libera all'apertura al mercato per lo smaltimento dei rifiuti della Capitale. Una città che produce 1.750.000 tonnellate di immondizia l'anno, dove il 45 per cento viene riciclato grazie alla differenziata. Il resto invece viene spedito nei Tmb (gli impianti di trattamento meccanico-biologico) che producono il combustibile destinato ai termovalorizzatori. Finora la metà dell'indifferenziata andava nelle strutture dell'Ama, il resto in quelle di Colari. Nelle prossime settimane partiranno i camion verso i 5 impianti della Germania che si sono aggiudicati la prima commessa (mancano solo le ultime autorizzazioni per il trasporto dell'immondizia all'estero). Poi, a febbraio, anche l'ultima fetta del business d'oro di Cerroni finirà sul mercato.