I municipi lanciano l’allarme sulla gestione dei rifiuti nella Capitale. «C’è un problema diffuso, bisogna accelerare subito sul porta a porta», dice Valerio Barletta, presidente di turno della consulta dei mini-sindaci. L’Ama intanto prepara il piano industriale per arrivare al 50% di raccolta differenziata entro fine dicembre. Ma da oltre sette mesi la percentuale è ferma a quota 38. E anche nei quartieri dove la sperimentazione è già stata avviata, oggi le strade sono invase dall’immondizia.
Le amministrazioni locali in questi giorni hanno segnalato ad Ama le criticità maggiori. Ogni distretto ha una lista di strade e quartieri dove la raccolta è andata in crisi.
Dalla Gianicolense a Morena, i quartieri rimasti col vecchio sistema di raccolta stradale oggi sono meta di pellegrinaggi dalle zone dove invece si dovrebbe sperimentare il porta a porta. «C’è gente che viene da Trigoria, Torrino e Vitinia», dice Andrea Santoro del IX Municipio. Ma si spostano con l’immondizia in macchina anche «tutti quei cittadini che non pagano Ama e quindi non hanno né i secchi della raccolta porta a porta né quelli stradali ma producono comunque rifiuti».
Il piano Per uscire dall’emergenza l’Ama ha deciso di puntare tutto sul porta a porta. C’è una data cerchiata di rosso sul calendario dell’ad Daniele Fortini: è il 31 dicembre. Entro quel giorno Roma deve arrivare al 50% di differenziata, come fissato dal Patto per Roma siglato con il Ministero dell’Ambiente. Oggi è ancora al 38% esattamente come a dicembre del 2013. In sette mesi la percentuale non è salita e ora serve un’accelerazione: entro ottobre, nei piani della municipalizzata, la differenziata coinvolgerà altri cinque municipi. Due entro metà luglio (il IV e il XII) e altri tre all’inizio dell’autunno: l’VIII, il X e il XIV. Che andranno a sommarsi ai 6 municipi dove già oggi è attiva (III, VI, IX, XI, XIII ed ex XVII). Obiettivo difficile far schizzare di 12 punti la raccolta in pochi mesi, ma non impossibile secondo Ama. Che entro fine luglio varerà in Cda il nuovo piano industriale, che poi passerà al vaglio della giunta capitolina per l’approvazione definitiva.
Nel frattempo però c’è un’emergenza da tamponare. Che la situazione sia peggiorata lo ammette la stessa azienda: «Le difficoltà nella raccolta dei rifiuti nelle ultime settimane sono dovute ai rallentamenti momentanei e alle manutenzioni periodiche che gli impianti», spiegano. La capacità di trattamento di queste strutture (circa 3.300 tonnellate al giorno), infatti, «coincide con la produzione quotidiana di rifiuti indifferenziati a Roma, che si sta riscontrando essere in sensibile crescita in questo periodo». E questo, secondo Ama, rende il sistema «rigido e fragile». In un simile contesto, «può essere sufficiente un guasto per generare ritardi che possono avere ripercussioni sulla raccolta». E solo la scorsa settimana si è interrotta per due giornate l’attività del Tmb di via Salaria e del tritovagliatore di Rocca Cencia.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout