Rifiuti e bivacchi nei giardini dimenticati di fronte a piazza della Repubblica: «E le fontane diventano bidet»

Il degrado nei pressi di piazza della Repubblica
di Jacopo G. Belviso
3 Minuti di Lettura
Lunedì 6 Agosto 2018, 18:49 - Ultimo aggiornamento: 18:52

Dietro la storica galleria del libro di via delle Terme di Diocleziano, a pochi metri da piazza della Repubblica, c'è un’oasi degradata in cui i romani sembrano quasi aver paura ad addentrarsi. Che, però, è attraversata ogni giorno dai turisti che arrivano in città dalla "porta" della Stazione Termini. 
 

 


Sacchi di immondizia accumulati intorno ai cassonetti, cespugli usati come cestini dei rifiuti e fontane utilizzate  come bidet anche in pieno giorno. L’unica fontanella funzionante è sotto stretto controllo degli sbandati, che hanno il totale controllo dell’area e sono soliti usare l’acqua per pulirsi o per lavare i vestiti. Il lungo corridoio, che parte dal nasone a pochi metri dalla Fontana delle Najadi e che finisce in prossimità dell’obelisco di Dogali, è ormai considerata, da residenti e commercianti, come “la latrina” in cui clochard fanno i propri bisogni, fanno uso di droghe, buttano le siringhe e gettano ogni tipo di rifiuto. Le saracinesche delle bancarelle sono piene di graffiti e l’odore degli escrementi invade tutta la piazza. «Per un periodo abbiamo provveduto noi a pulire questo scempio - racconta Luigi S., che lavora in uno dei bar all’angolo - ma con questo caldo ci siamo dovuti fermare. Abbiamo chiamato diverse volte le forze dell'ordine, quando vedevamo certi personaggi accovacciati dietro il negozio. Anche se avessimo provato a continuare a prenderci cura di questo posto, non sarebbe comunque cambiato nulla». Ma lo sporco e il degrado non sono gli unici problemi. «Qua si bucano alla luce del sole», spiega sempre Luigi che racconta di aver raccolto la scorsa settimana diverse siringhe sporche sparse attorno all’obelisco o gettate dove capita assieme agli avanzi dei pasti. «Negli anni passati intervenivano frequentemente per arrestare gli spacciatori. Ora che non spacciano più ma se la tengono loro per bucarsi, si voltano tutti dall’altra parte». «Questa è l’accoglienza che diamo ai turisti - interviene la signora Elena di 50 anni che abita in via Cavour - vengono qui e vedono questo scempio, ai limiti della sopportazione, siamo veramente rassegnati. Una volta venivo qui a far passeggiare il cane, a rilassarmi, ora non ci metto più piede se non accompagnata».

«Si tratta dell’ennesimo episodio di degrado della capitale - sottolinea Carlo Rienzi, presidente del Codacons - un neo su una pelle che oramai è tutta marcia. Ad aggravare la situazione è il fatto che l’area interessata si trovi in pieno centro, in una zona frequentata da turisti stranieri, regalando così agli occhi del mondo un’immagine di Roma desolante.
Questo è lo specchio di una situazione che vede centro e periferie invase dai rifiuti e abbandono, mettendo così a rischio la salute dei residenti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA