La ragazza, con la promessa di un lavoro dignitoso, era stata convinta a venire in Italia dal fidanzato. Una volta nella Capitale è cominciato il suo incubo: la vittima è stata affidata alla connazionale 24enne che l'ha accompagnata in via Palmiro Togliatti, dove, a suon di minacce di morte, l'ha costretta a prostituirsi, di giorno. Il provento delle sue prestazioni veniva diviso, in parti uguali, dai due aguzzini che, a fine giornata, la rinchiudevano in un tugurio, nella zona di Vermicino, privandola di acqua, cibo e luce mentre loro andavano a divertirsi in discoteca o al ristorante. Quasi quotidianamente, inoltre, la ragazza veniva fatta oggetto di brutali pestaggi e violenze sessuali proprio da parte del suo ex. Questa situazione è andata avanti per oltre due mesi.
Qualche sera fa la vittima ha chiesto aiuto a un ragazzo italiano che l'ha immediatamente accompagnata ai carabinieri della Stazione di Roma Tor Vergata. Raccolta la denuncia, i carabinieri hanno organizzato una trappola. Quando la ragazza, al termine del lavoro, ha consegnato i soldi ai due aguzzini, i carabinieri hanno fatto scattare il blitz e li hanno ammanettati. Il 33enne è stato portato nel carcere di Regina Coeli mentre per la sua complice si sono aperte le porte del carcere di Rebibbia. Entrambi dovranno rispondere di riduzione in schiavitù, estorsione e sfruttamento della prostituzione. Per l'uomo, inoltre, è scattata anche l'accusa di violenza sessuale.
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