Roma, la preside del liceo Virgilio: «Io, isolata, mi batto per la legalità»

Roma, la preside del liceo Virgilio: «Io, isolata, mi batto per la legalità»
di Marco Pasqua
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Domenica 26 Novembre 2017, 15:37 - Ultimo aggiornamento: 28 Novembre, 09:21

Preside Carla Alfano, il ministro dell'Istruzione l'ha criticata per il linguaggio che ha usato, a proposito del clima omertoso favorito da logiche mafiose intimidatorie di controllo della parte più sana del Virgilio. Si aspettava queste parole?
«No. In due ore di colloquio avute al ministero, Valeria Fedeli mi aveva accolta, si era informata, aveva capito e apprezzato il mio coraggio».

Nel programma Mezz'ora in più, i rappresentanti del Collettivo l'hanno accusata di non voler dialogare con loro...
«Dal giorno in cui è caduto il tetto a scuola, il 7 ottobre, ho subito stabilito un contatto con loro. Ci sono delle foto che mi mostrano mentre parlo in assemblea al megafono, nel cortile. Oggi, invece, stanno dicendo molte falsità: sono sempre stati loro a rifiutarsi di venire a parlare con me, adducendo scuse varie. Non solo: alcune settimane fa alcuni ragazzi del Collettivo hanno rifiutato l'invito del direttore dell'ufficio scolastico regionale. Cosa vogliono: dialogo o visibilità mediatica?»

Il rapporto con i ragazzi sembra essersi incrinato con la contestata occupazione, a metà ottobre, e le denunce che lei ha presentato a riguardo.
«Quando abbiamo parlato, dopo il crollo del tetto, dissi che li avrei accompagnati nelle loro proteste. La domenica in cui hanno deciso di occupare la scuola io sono corsa lì, in via Giulia, per cercare un dialogo».

E loro cosa le hanno detto?
«Due rappresentanti del collettivo mi hanno sbarrato la strada. Ho chiesto di entrare nell'istituto per parlare con gli altri, per ascoltare i loro motivi, visto che i lavori per il rifacimento del tetto erano già iniziati. Mi hanno detto di no».

E' vero che gli studenti le hanno offerto dei soldi per riparare i danni arrecati alla scuola durante l'occupazione?
«Dopo aver danneggiato il sistema di allarme e antincendio e aver violato le serrature, ora si fanno belli con questa offerta di denaro: ma io non accetto soldi sporchi, ottenuti con la vendita di alcol (nel party a pagamento organizzato durante l'occupazione, ndr): e su questo non posso essere smentita visto che, all'epoca dei fatti, hanno persino esposto un prezziario di ciò che veniva venduto».

Dopo quell'occupazione sono iniziate le esplosioni di bombe carta, durante la ricreazione.
«Sì, è vero: non solo deflagrazioni ma anche fumogeni, sempre a ricreazione. Pensi che hanno anche fatto suonare l'allarme da ben quattro punti diversi della scuola. Eppure io non li avevo neanche sospesi per quell'occupazione...».

Però li ha denunciati.
«Certo, mi sono rivolta alle forze dell'ordine per l'intrusione nell'edificio ma anche per le esplosioni nel cortile, che potevano arrecare danni gravissimi all'udito. Per non parlare del procurato allarme, con l'attivazione delle sirene che hanno portato all'evacuazione della scuola».

Sabato, genitori e alunni hanno circondato in un flashmob la sede di via Giulia. Si sente isolata?
«Sì, completamente. Ma sono isolati anche tantissimi alunni e genitori del Virgilio, la parte sana, normale. Genitori costretti a rilasciare interviste mascherati o a darmi la solidarietà in anonimato. Per loro continuo a combattere, sola. Ma fuori dal Virgilio non sono isolata: i presidi, docenti, genitori, mi esprimono ammirazione e solidarietà. Le scuole che dirigo e ho diretto sono disgustate ed indignate per le accuse che mi sono state rivolte. Pensi che mi hanno scritto da una scuola di Milano, citando una scena de l'Attimo Fuggente, e chiamandomi oh preside, nostra preside».

Gli studenti sostengono che a scuola non si spacci. Lei che riscontri ha?
«E' vergognoso. Secondo lei, le indagini e gli arresti degli anni passati, perché sono avvenuti? Non lo dico io, ma lo dicono gli inquirenti. Ci sono processi in corso, con filmati e foto inoppugnabili. Questa scuola è attenzionata da carabinieri, digos e magistratura: io continuo a difendere la legalità, per il bene del Virgilio».

Si aspettava una contestazione così dura da parte degli studenti?
«La collega che mi ha preceduta è stata letteralmente crocefissa per gli arresti per droga avvenuti nella scuola. Due anni fa ci furono striscioni e manifestazioni contro di lei».

Ora tocca a lei?
«Certo.

Dirigere il Virgilio è molto problematico. Io difendo sempre la libertà di esprimersi, ma questi ragazzi sono ben pilotati e sanno mistificare bene. Se qualche studente li critica, vanno a dire in giro che è psicolabile... Hanno cercato di farmi capire chi comandava davvero e io una risposta ce l'ho: lo Stato che rappresento».

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