Rifiuti, degrado, giardini chiusi e verde abbandonato: il grido d'allarme di Prati

Gli alberi caduti e mai raccolti a Castel Sant'Angelo
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Lunedì 10 Settembre 2018, 18:53 - Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 22:25

E' un grido d'allarme che non conosce tregua, quello che si leva dal quartiere Prati-Trionfale, dove i residenti continuano a denunciare situazioni di degrado ed incuria diffuse su tutto il territorio. Un’ampia zona centrale, che negli ultimi mesi ha dovuto affrontare diversi tipi di emergenze, di cui ancora oggi si sente il peso, che hanno messo a dura prova la pazienza dei cittadini, alle prese con la cattiva manutenzione del verde e una raccolta dei rifiuti a "macchia di leopardo".
 

 


Ed è sui social network che la protesta divampa: alcuni residenti hanno deciso di lanciare una campagna di “class action” contro Ama per ottenere dal Comune il rimborso del 50% della tassa sui rifiuti (Ta.Ri.) pagata nel 2018. Una chiamata alle armi pacifica che sta già riscuotendo successo e che si diffonde su tutti i gruppi creati e gestiti dai cittadini. «Bisogna agire, non basta più lamentarsi su Facebook, bisogna passare dalle parole ai fatti - spiega un membro del gruppo “Prati in azione” - abbiamo provato per un periodo ad arrangiarci da soli, raccogliendo l’immondizia che fuoriusciva dai secchioni o tagliando l’erba dei giardini (così alta e fitta da renderli inagibili) ma non possiamo svolgere noi un lavoro che non ci compete».

«Basta soltanto affacciarsi dalla finestra di casa per riscontrare la grave situazione di degrado in cui riversano le strade limitrofe alla stazione della metro Cipro - racconta Maria Teresa, che abita in uno dei palazzi a pochi metri da via Cipro - non ne possiamo più di vivere tra le buste dell’immondizia, i topi e il degrado dilagante. Siamo stanchi».

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Alle lamentele degli abitanti di via Cipro, fanno eco quelle dei residenti di via Andrea Doria, via Pietro Pomponazzi e via Tommaso Campanella. «Nell’ultimo anno ci saremo lamentati più d’una volta delle condizioni dell’area verde di Pomponazzi - racconta Romina Seri che abita in una delle case che danno sul cortile esterno - la sera qui diventa terra di nessuno, sbandati vengono ad ubriacarsi ed a fumare spinelli, i frequentatori del pub si divertono ad urlare ed a rompere le bottiglie sulle panchine. Per non parlare dei giovani che vengono a giocare a calcio con le nostre finestre. Ammetto che spesso ho avuto paura a rientrare a casa da sola. Se la situazione resta tale non ci resta far altro che convocare delle riunioni condominiali per far chiudere l’areae».

Incuria denunciata anche in via Filippo Corridoni, non lontano da piazza Mazzini, dove l’area adibita a giardinetto non è più praticabile a causa dell’erba non curata. Le foto hanno fatto il giro della rete suscitando lo sdegno dei cittadini: «A breve organizziamo un trekking» scrive ironicamente Paolo condividendo le foto sulla sua pagina personale. «Benvenuti nella selva oscura di Prati» aggiunge Francesca. Per non parlare dei suk su viale Giulio Cesare, con bancarelle che occupano marciapiedi e carreggiata stradale, le auto in divieto di sosta ovunque, specie in prossimità degli uffici giudiziari e dei tribunali e l’assenza dei vigili urbani che sanzionino le infrazioni.

«La situazione peggiore è sicuramente quello dei giardini di Castel Sant’Angelo chiusi ormai da più di tre mesi», spiega Angelica Ostuni. «E’ l'unica area verde per i bambini di Prati, come è possibile che in tutto questo tempo non si sia potuto concludere il processo di controllo degli alberi, rimozione dei rami caduti e derattizzazione? Tra l'altro le transenne allestite dal Comune non dispongono più di un cartello informativo sui motivi della chiusura e sono state in parte forzate e aperte dai cittadini esasperati da tanta sciatteria». Sulla pagina Facebook “Ridateci il parco di Castel Sant’Angelo” diversi genitori propongono di organizzare una piccola manifestazione per riaprire ufficialmente lo spazio, anche senza il consenso dell’amministrazione.

Alle lamentele dei cittadini si aggiungono anche quelle del Codacons. «Molteplici sono le criticità della zona e più volte abbiamo denunciato a chi di dovere i problemi di Prati - spiega il presidente Rienzi - abbiamo anche ottenuto alcuni importanti successi, come nel caso del Parco di Monte Mario, per il quale il Tar, accogliendo il nostro ricorso, ha nominato un commissario ad acta che si sostituisca al Comune per la bonifica.

Inoltre stiamo portando avanti la battaglia contro le antenne selvagge, in particolare contro l’impianto installato sul tetto di un palazzo in via Teulada 71».  Per Carlo Pileri, portavoce nazionale di iConsumatori, il degrado del verde pubblico deve essere risolto con urgenza anche ripristinando l’ufficio unico e centrale per i giardini.  «Non se ne può più di leggere di rami e alberi caduti, di incidenti gravi a causa di radici sporgenti, e non vogliamo nemmeno vedere più viali e parchi senza più alberi. Roma - continua Pileri - era una città famosa in Europa anche per il verde e sta liquidando il suo immenso patrimonio mentre le altre grandi capitali stanno invece investendo proprio sugli alberi anche per ridurre l’inquinamento. Prati in particolare è un bel quartiere - prosegue Pileri anche a nome di Konsumer e Consumatori Europei - caratterizzato da una urbanistica basata sui viali e le aiuole e non si può oggi vederla stravolta con mozziconi di tronchi che circondano aiuole piene di rifiuti». 

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