Nuova protesta choc al Cie
Tredici immigrati si cuciono la bocca

Nuova protesta choc al Cie Tredici immigrati si cuciono la bocca
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Domenica 26 Gennaio 2014, 11:15 - Ultimo aggiornamento: 27 Gennaio, 14:55

Nuova protesta choc nel Cie di Ponte Galeria, a Roma.

A quanto si apprende dall'Ufficio del Garante dei detenuti del Lazio, tredici immigrati, tutti marocchini, ieri sera si sono cuciti la bocca, proprio come fecero altri immigrati tempo fa, per protestare contro le condizioni e i tempi di permanenza nel Cie.

Sono tutti marocchini, provenienti da Lampedusa.

Sette sono gli stessi che si cucirono la bocca poco prima di Natale. A confermarlo è il direttore del Cie di Ponte Galeria Vincenzo Lutrelli.

Gli immigrati hanno annunciato a medici e infermieri, che li seguono 24 ore su 24, che faranno lo sciopero della fame. Le loro condizioni di salute, al momento, sarebbero buone. «I marocchini - aggiunge il direttore Lutrelli - protestano per il protrarsi della loro permanenza nel centro. Si lamentano del fatto che da Natale non è cambiato nulla e dicono di aver avuto notizie da altri loro connazionali che si trovano in altri centri di uscite, mentre loro sono ancora qui».

Il 21 dicembre scorso una decina di immigrati si cucirono la bocca per una settimana circa sempre per protestare contro i tempi di permanenza troppo lunghi nel centro. Una quindicina di immigrati aveva messo in atto contemporaneamente una protesta nel cortile del Cie di Ponte Galeria con i materassi. Gli immigrati avevano interrotto la protesta in cambio dell'impegno a un miglioramento delle loro condizioni. Al loro caso, che aveva avuto una forte eco e aveva coinvolto anche altri Cie, si erano interessati, tra gli altri, il senatore del Pd e presidente della Commissione diritti umani del Senato Luigi Manconi e il deputato del Pd Khalid Chaouki.

Il garante dei detenuti «È evidente che il tempo della politica scorre molto più lentamente rispetto a quello di queste persone, passate dal dramma di un'immigrazione difficile a luoghi con pochissima dignità come i Cie. Spero che dopo le promesse il parlamento approvi presto le norme necessarie a porre fine a questa vergogna». È quanto afferma il Garante dei Detenuti del Lazio, Angiolo Marroni, in riferimento alla nuova protesta nel Cie di Ponte Galeria, dove tredici immigrati si sono cuciti la bocca.

Il vice sindaco: I Cie vanno chiusi «La nuova clamorosa protesta degli immigrati rinchiusi nel Cie di Ponte Galeria, che ieri sera si sono nuovamente cuciti la bocca, dopo la protesta messa in atto poco prima di Natale, conferma, una volta di più, che si è perso e si sta continuando a perdere tempo prezioso per mettere fine a una vergogna indegna del nostro Paese. Non si possono trattenere persone che non hanno commesso alcun reato in strutture degradate e insalubri come i Cie». È quanto dichiara Luigi Nieri, vicesindaco di Roma Capitale. «Le condizioni vergognose in cui sono costretti a vivere i migranti rinchiusi nei Cie italiani - aggiunge - testimoniano in maniera plastica che la nostra legislazione in materia di immigrazione presenta gravissimi vulnus, è sbagliata e va corretta con urgenza. Queste strutture vanno superate al più presto. Nei prossimi giorni verificheremo le condizioni dei protagonisti della protesta, che sono monitorate dai sanitari presenti nella struttura e risultano in buone condizioni, malgrado abbiano annunciato uno sciopero della fame che purtroppo rischia di provarli ulteriormente»

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