Roma, perchè un inglese dovrebbe studiare la nostra lingua? Cinque buone ragioni (più una) per imparare l'italiano

Roma, perchè un inglese dovrebbe studiare la nostra lingua? Cinque buone ragioni (più una) per imparare l'italiano
di Antonio Bonanata
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Giovedì 9 Giugno 2016, 18:41 - Ultimo aggiornamento: 12 Giugno, 22:45
Il sito Babbel elenca cinque buoni motivi per imparare l’italiano. Si tratta di consigli rivolti soprattutto a un pubblico inglese, ma non è da escludere che questi suggerimenti si possano rivolgere anche a una platea più vasta. Vediamoli insieme.

Anzitutto, un vantaggio immediato e facilmente ottenibile sta nella possibilità di parlare in italiano fin dal primo giorno di lezione. Il motivo? La maggior parte delle parole usate in Italia risulteranno familiari a un madrelingua inglese per la loro origine latina. Circa il 30 per cento dei termini anglosassoni, infatti, deriva dal latino e la nostra resta la lingua neolatina per eccellenza. Ma, si dirà, questo aspetto potrebbe, semmai, costituire un vantaggio per altri idiomi, nati dallo stesso ceppo linguistico; eppure non è così, dato che l’italiano ha dalla sua la facile pronuncia. Niente a che vedere con lingue schiacciate fra i denti, come accade in spagnolo, o inspiegabili scomparse di consonanti, tratto tipico del francese. La fonetica potrà essere appresa senza sforzo attraverso la sintassi, una grande facilitazione per i principianti. Inoltre, i tempi verbali italiani corrispondono abbastanza alla struttura dei tempi in inglese.

La seconda ragione riguarda la possibilità, per un inglese, di imparare molto anche del proprio linguaggio. Questo è valido a prescindere dall’idioma che si sta studiando, ma l’italiano e le altre lingue neolatine consentono di capire molto sulla natura e l’origine dell’inglese. Si potrà notare, infatti, che numerose parole condivise con l’italiano hanno una sonorità piuttosto spiccata, anche se sono relativamente comuni nella nostra lingua. Esempi in questo senso sono gli aggettivi cospicuo (conspicuous), tremendo (tremendous), orrendo (horrendous), innocuo (innocuous), mellifluo (mellifluous) e mendaci (mendacious), che arricchiranno il vocabolario inglese, così come andranno a integrare l’italiano che si va apprendendo. In tal modo, chi studia l’italiano potrà delineare le radici germaniche e latine della lingua di nascita, raggiungendo un più ampio controllo del proprio registro e della propria espressività.
Il terzo motivo per cui un inglese dovrebbe imparare l’italiano riguarda il cibo. In molti paesi europei la pubblicità è invasa da termini inglesi, e noi italiani ne sappiamo qualcosa. Altrove si cerca di difendere con più orgoglio il linguaggio nazionale (vedi la Spagna). A volte nei ristoranti italiani, per ingraziarsi i clienti stranieri, ci si avventura in traduzioni davvero bislacche, che niente hanno a che vedere con una corretta comprensione del menu ma suonano più come provinciali tentativi di internazionalizzarsi. Ecco, allora, che una pasta all’arrabbiata diventa davvero angry mentre la primavera viene tradotta con un immediato e facilissimo spring. Se quindi si ordinano delle farfalle, ci si deve aspettare un piatto di butterflies? Entrare in un ristorante italiano può diventare un’esperienza molto simile a una lezione in classe.

Un altro, importante motivo è il patrimonio di linguaggio non-verbale e gestuale che caratterizza l’italiano, che in altri paesi viene sottolineato come un aspetto peculiare della nostra lingua. Nessuno gesticola come noi, è vero, forse solo gli spagnoli si avvicinano di più a questo nostro buffo modo di comunicare. La lingua italiana possiede un autentico “dizionario del non-detto”, con cui spesso si riesce a dire molto di più che con le parole e che affascina tutti coloro che si cimentano con la nostra lingua.

E veniamo così alla quinta ragione che giustifica la scelta dell’italiano. Molti di quelli che studiano un idioma diverso dal proprio è come se si rendessero conto di avere un’altra personalità, che cambia in base alla lingua che si parla. Intonazioni, accenti, gesti sono indissolubilmente legati al linguaggio e mentre, ad esempio, le lingue del nord Europa caratterizzano riservatezza e distacco, quelle dell’Europa meridionale sono comunemente associate a tratti più estroversi e solari. Ecco perché un inglese, studiando l’italiano, potrebbe scoprire aspetti di sé che solo grazie al linguaggio non-verbale e alla gestualità che lo contraddistinguono riuscirebbe a individuare.

Allargando lo sguardo, poi, si potrebbe indicare un’ulteriore, sesta ragione per imparare la lingua di Dante, e cioè la riscoperta delle proprie origini. Considerando il fenomeno dell’emigrazione italiana nel mondo (il 6 per cento degli americani ha origini italiane), quale miglior modo per andare alla scoperta di sé che imparare la lingua dei propri antenati? A questo si può aggiungere il vantaggio di conoscere la lingua locale quando dall’estero si viene a visitare l’Italia, che col maggior numero di siti Unesco e il 60 per cento del patrimonio storico-artistico mondiale, costituisce un fattore di attrazione formidabile.
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