L’indagine è partita da una segnalazione fatta da un cittadino, abituale frequentatore di un sito di incontri sessuali per adulti, il quale, dopo essere entrato in contatto con un altro utente del medesimo sito ed aver scambiato con quest’ultimo foto e video di natura pornografica, si è accorto di aver ricevuto anche foto ritraenti una minore, indicata dall’interlocutore come figlia della sua attuale compagna. L’immediata attività investigativa ha consentito di identificare il soggetto autore dell’illecita divulgazione che, al fine di acquisire idonei riscontri, è stato sottoposto a perquisizione personale, locale ed informatica.
La Polizia Postale di Roma ha sequestrato gli apparati telefonici dell’indagato, successivamente sottoposti ad accertamenti di tipo tecnico-informatico.
All’esito dell’approfondimento, all’interno di alcune cartelle rilevate in applicazioni di messaggistica istantanea (Whatsapp e Telegram) sono state trovate 1256 immagini e 449 video dal chiaro contenuto pedopornografico, caratterizzati da particolare efferatezza in quanto coinvolgenti minori in giovanissima età, anche neonati, sottoposti a brutali atti sessuali.
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